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novembre 2016

“Made inItaly

unbrand?

Terzoalmondo”

Il tessuto imprenditoriale italiano, fattoda impresedi ridottedimensioni rispettoai competitor

internazionali, haunavitalitàeunacreativitàchenonhapari.Difficoltàche si possonosuperare

facendoSistemae sfruttandoappieno le tecnologiedigitali disponibili. Infatti, se fosseunbrand il

Made inItaly sarebbe terzoalmondo.NeparliamoconMicheleScannavini, presidentedi ICE

diLucaRossi

Presidente, le imprese italiane, ca-

ratterizzate dalle ridotte dimensioni

rispetto ai competitor internazionali,

stanno imparando a ‘fare Sistema’?

E in questo senso come si inquadra

l’attività dell’ICE?

“Certamente le ridotte dimensioni me-

die delle nostre imprese costituiscono

un limite alle nostre esportazioni, so-

prattutto rispetto agli altri principali

Paesi europei. Alle manifestazioni fie-

ristiche a cui partecipiamo, in Italia e

nel mondo, così come alle missioni di

sistema, registriamo una partecipazione

sempre crescente di imprese. Segno che

presentarsi numerosi alle controparti

non limita le opportunità commerciali

ma, al contrario, le esalta. La sfida, sem-

mai, oggi è quella di sfruttare appieno

le opportunità offerte dai nuovi canali

promozionali, penso a quelli digitali,

verso cui gran parte delle nostre impre-

se più piccole sono impreparate. In que-

sto caso è fondamentale creare le con-

dizioni per federare le piccole imprese

che da sole non potrebbero accedere a

questi canali per ragioni di complessità

e di costi. L’ICE sta ragionando con al-

cune delle più grandi piattaforme retail

del web con l’obiettivo di accrescere

le nostre esportazioni digitali che og-

gi rappresentano appena il 2% delle

esportazioni totali dei beni”.

S

e il Made in Italy fosse un brand

sarebbe il terzo al mondo: non

ha dubbi Michele Scannavini,

presidente di ICE, l’Agenzia per la

promozione all’estero e l’internazio-

nalizzazione delle imprese italiane.

Le ridotte dimensioni, rispetto ai

competitor stranieri, costituiscono

un limite per le nostre imprese ma la

sfida oggi è quella di sfruttare appie-

no quelle che sono le opportunità che

arrivano dalle tecnologie digitali. E in

questo ICE svolge un ruolo da cata-

lizzatore. Ma se il Nord del Paese è

da tempo pienamente presente

nel contesto internazionale,

l’Agenzia ha sviluppato il

Piano Export Sud pro-

prio per consentire

alle imprese di

quelle

Regio-

ni, più esposte

alle turbolen-

ze del quadro

economico, di

recuperare quo-

te di export. Delle

prospettive delle

nostre imprese e

del quadro interna-

zionale ne parliamo

proprio col presidente

di ICE, Michele Scannavi.