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Bridging Europe

tendendo questo processo come qualcosa

cui dobbiamo sottostare, piuttosto che

creare e plasmare.

Talvolta affermano che tali processi di li-

bero scambio siano solo per pochi; per le

grandi imprese piuttosto che per il piccolo

commerciante locale o il cittadino comune.

Ho recentemente affermato che la politi-

ca commerciale europea si trova oggi a un

crocevia: proprio perché esistono quelle

preoccupazioni. Ma se si crede - come del

resto io credo fermamente - nei benefici

del libero scambio, se si ritiene che il com-

mercio possa essere per tutti - o dovrebbe

essere per tutti - allora non dovremmo

ignorare queste preoccupazioni, ma ascol-

tarle e replicare in modo proattivo”.

La Commissione Europea ha messo a

punto un strategia precisa. Ce ne parla?

“Trade for all è il nome della strategia che

la Commissione Europea ha pubblicato

poco più di un anno fa. Si basa su tre prin-

cipi fondamentali su come la politica com-

merciale dovrebbe muoversi: efficacia, tra-

sparenza e rispetto dei valori.

Innanzi tutto, dovrebbe essere efficace

e portare benefici economici. Mentre il

manifatturiero deve rimanere un pila-

stro, i servizi stanno assumendo un ruolo

sempre più significativo nel commercio

mondiale. E sia i beni sia i servizi vengono

venduti online, attraverso Internet e come

parte di una catena di valore sempre più

complessa. Per continuare a essere di im-

patto, la politica commerciale ha bisogno

di rispondere a queste necessità. E non

sarà di certo un taglio netto ai prezzi o al-

le tariffe a soddisfare le esigenze di un’e-

conomia moderna, dinamica in Europa.

Dobbiamo riconoscere tutti gli impatti che

stiamo vedendo nella società sia negativi

che positivi. Molti di questi cambiamenti

sono dovuti alla evoluzione della tecno-

logia. Ma dobbiamo riconoscere l’impatto

sociale della globalizzazione; dovremmo

aiutare le persone ad adattarsi ad esso, e a

gestirle attivamente il cambiamento socia-

le. Significa investire in istruzione, forma-

zione professionale e aiutare le persone

ad affacciarsi alle nuove tecnologie. Qui i

governi nazionali giocano un ruolo fonda-

mentale e devono fare la loro parte.

Poi è necessario che vi sia trasparenza, so-

prattutto per quanto riguarda i contratti

commerciali.

Se le persone sono informate possono es-

sere rassicurate che stiamo negoziando

per loro conto; che questa non è una ca-

bala segreta ma una trattativa per i loro

interessi.

Per quanto riguarda il TTIP, per esempio,

International trade is undergoing adifficult

period, with fears of emerging economies

resulting ina stronger inclination to protect

one’s own economy.The biggest European

fears areBrexit,

TrumpandChina.We

talkedabout these topics, aswell as the

treaties under negotiation or already signed

(e.g. Ecuador)withCeciliaMalmström,

EuropeanCommissioner forTrade, who

outlinedEuropean trade policy for us,

illustrating the ‘Trade forAll’ strategy

developedby the EuropeanCommission.

It is based on three principles of how

trade policy shouldproceed: effectiveness,

transparency and respect for values.What

kinds of treaties arewe talking about?

“We’re looking toAsia, wheremost of the

economic growth in the coming yearswill

take place. Five years agowe concludedafree

trade agreement of our SouthKorea, and its

implementation off exports have increased

by 55%.Then there’sCanada. CETA is

afine example of the goals that we can

achieve through trade policy.The approval

process, as you know, has been encountering

some obstacles along theway. But if the

EuropeanParliament is committed to giving

its consent, CETAwill enter into force early

next year. It will provide real benefits for all

EuropeanandCanadianbusinesseswith

the removal of 99%of all customs duties and

other obstacles for businesses, for a total of

500million euros in tariff cuts onEUgoods,

increasing bilateral trade by about 23%. I

recently signeda contract withEcuador that

could increase our exports bymore than

40%and save Europe over 120million

euros induties, inaddition to opening up

newavenues for European cars, machinery,

foodproducts andbeverages”.

novembre 2016

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