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novembre 2016
sono efficaci e vantaggiosi soprattutto
per loro, proprio perché eliminando gli
ostacoli favoriscono la creazione di nuove
opportunità di mercato. La politica com-
merciale non è solo per le grandi società.
Per esempio, il 96% delle imprese italiane
che esportano in America sono piccole im-
prese. E sono proprio loro che potrebbero
beneficiare maggiormente degli accordi,
che soffrono di più per le barriere com-
merciali. Le imprese possono permettersi
di affrontare costi elevati per tutte le pro-
cedure amministrative, per le valutazioni
di conformità, norme di sicurezza o consu-
lenza legale. Non solo, esportando elevati
volumi riescono ad assorbire le tariffe dei
dazi e tutto il resto”.
In Europa vi sono norme molto ristretti-
ve in materie di ambiente, sicurezza ecc.
Non è lo stesso in altri Paesi extra-eu-
ropei. Questo può essere un limite alle
esportazioni delle nostre imprese?
“Tutt’altro. La politica commerciale euro-
pea può promuovere la qualità dei pro-
dotti, garantendo lo standard elevato che
li contraddistingue ovunque nel mondo.
Oltre a ciò, la politica commerciale sostiene
la politica estera dell’UE, la tutela dei diritti
umani, sociali e gli obiettivi ambientali.
Sostenere i nostri valori, portando bene-
fici economici alle imprese europee. Que-
sti i nostri obiettivi. Una società italiana
produttrice di fertilizzanti di Bologna ha
annunciato che grazie agli accordi com-
merciali UE negoziati in Sud America ha
potuto incrementare le esportazioni del
60% in tre anni. E questo perché quelle of-
ferte promuovevano standard più elevati:
i clienti in altre parti del mondo vogliono
acquistare in base agli standard europei. E
questo in diversi ambiti: pensiamo al set-
tore auto e gli elevati standard di sicurez-
za, al settore alimentare, laddove la qua-
lità è garantita anche attraverso le nostre
indicazioni geografiche.
Il Ceta, l’accordo commerciale che abbiamo
appena firmato con il Canada, è un esem-
pio concreto: per la prima volta, in Canada,
abbiamo ottenuto la protezione di oltre
140 indicazioni geografiche tra cui la Mor-
tadella di Bologna, il Gorgonzola, il Gra-
abbiamo pubblicato quasi tutte le posi-
zioni negoziali dell’UE sul nostro sito web.
Vengono illustrati i nostri obiettivi in tutte
le lingue ufficiali dell’UE.
Questo stesso approccio verrà utilizzato in
altri negoziati.
Infine, il terzo e ultimo pilastro della no-
stra strategia si basa sui valori. La politica
commerciale non è solo fatta di interessi
economici. Si tratta anche di promuove-
re e difendere i nostri valori condivisi. Ciò
significa, prima di tutto, salvaguardare il
modello sociale e normativo europeo. Non
solo. Nessun accordo commerciale potrà
mai incrinare o abbassare la tutela dei con-
sumatori, ambientare o sociale, il rispetto
dei lavoratori. Qualsiasi modifica ai livelli
di protezione può essere solo migliorativa.
Non rinunceremo mai al nostro diritto di
fare politica nel pubblico interesse”.
Per quanto riguarda le preoccupazioni
delle piccole e medie imprese?
“Sono proprio le piccole imprese che sof-
frono maggiormente la burocrazia, i da-
zi, le tariffe. I nostri accordi commerciali