Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  26 / 70 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 26 / 70 Next Page
Page Background

novembre 2014

26

cale è fondamentale per poter compren-

dere il consumatore cinese e condurre in

modo appropriato le relazioni politiche

con le istituzioni cinesi. Per questo la no-

stra Fondazione promuove attività volte al

supporto nella selezione del personale, sia

con l’evento Italy China Career Day, sia con

un portale che raccoglie quasi 4.000 cur-

riculum di risorse italiane e cinesi esperte

di Cina

(www.italychina-jobs.org). D

a un

punto di vista culturale è fondamentale

per i nostri imprenditori essere debitamen-

te preparati sul mercato cinese: per questo

la nostra scuola di formazione permanente

da anni punta molto sulla formazione ai

manager, nelle aziende, ai professionisti

che intendono sbarcare in Cina. Una cor-

retta interpretazione del mercato cinese

parte da una corretta interpretazione della

realtà cinese. Come mi piace ripetere, solo

studiando e aggiornandosi i nostri impren-

ditori saranno in grado di compenetrare al

meglio la complessa realtà cinese. Proprio

nell’ultimo anno stiamo lavorando insieme

a SEA al progetto Chinese Friendly Airport,

grazie al quale lo scalo di Malpensa ‘parle-

rà’ cinese, in previsione dei flussi di turismo

in arrivo dalla Cina per Expo 2015. Anche

con Aeroporti di Roma (ADR) stiamo stu-

diando un percorso dedicato all’attrazione

di turisti cinesi”.

Presidente Romiti, in conclusione, Fonda-

zione Italia Cina quali iniziative mette in

campo per sostenere le aziende italiane

nel mercato cinese?

“La Fondazione affonda le sue radici

nell’Istituto Italo Cinese, nato nel 1971.

Come Fondazione siamo nati nel 2003:

sono quindi più di 10 anni che ci occu-

piamo di assistere gli operatori italiani

attraverso attività formative, progetti

di penetrazione del mercato, consulen-

za strategica, legale, corporate e risorse

umane. Ci attiviamo con le autorità dei

due Paesi al fine di contribuire a più

strette relazioni economiche e commer-

ciali tra Italia e Cina e a promuovere un

migliore contesto economico per le im-

prese italiane che operano con la Cina e

un ambiente più ricettivo per le imprese

cinesi in Italia: le nostre imprese hanno

bisogno di arrivare in Cina preparate, e

noi siamo qui per questo. Inoltre pro-

muoviamo lo scambio di risorse cinesi

nelle università italiane e viceversa, at-

traverso l’Associazione Uni-Italia (pre-

sente per ora, oltre che in Cina, anche in

Vietnam, Indonesia, Brasile, Iran, Corea

del Sud e Mongolia), nata dall’esperien-

za triennale del progetto Uni-Italia, pro-

mosso e gestito dalla Fondazione Italia

Cina, cofinanziato dalla Fondazione Ca-

riplo e realizzato con la collaborazione

del Ministero degli Affari Esteri, del Mi-

nistero dell’Istruzione dell’Università e

della Ricerca, dell’Ambasciata d’Italia a

Pechino e dell’Ambasciata della Repub-

blica Popolare Cinese in Italia”.

Il sodalizio con Gianni Agnelli

Nel 1974 Giovanni Agnelli assunse in Fiat un valente manager pubblico della

nidiata dell’IRI. Fu così che Cesare Romiti arrivò a Torino dalla poltrona di

amministratore delegato di Alitalia per rimettere in sesto la parte finanziaria del

Gruppo automobilistico. Tra Agnelli e Romiti si instaurò un sodalizio che miscelò

e alternò grande stima professionale e contrasti scoppiati nel nome della famiglia,

destinato a sciogliersi solo nel giugno del 1998 quando, al compimento del suo

75esimo anno, Cesare Romiti lasciò la presidenza della Fiat per assumere quella

della RCS-Rizzoli Corriere della Sera. L’Avvocato e Romiti si diedero sempre del

lei: “Un giorno, dopo qualche anno, mi disse: ‘Si è accorto che ci diamo ancora del

lei?’ E io risposi che andava bene così perché era un ‘lei’ che sottintendeva una

confidenza molto più intima di quella di un ‘tu’. Lo dico oggi, con un certo pudore:

l’Avvocato con me si confidava molto e io, nel mio piccolo, facevo altrettanto.

Parlavamo di tutto: le famiglie, le amicizie, le donne”. Un’immagine che resterà

nella storia è quella scattata al funerale di Gianni Agnelli, dove Romiti rimase in

piedi tutto il tempo “perché lui in chiesa faceva così. Ricordo una domenica in

cui andai a trovarlo a Villar Perosa. Mi portò a messa. La moglie con i figli erano

davanti. Lui era in fondo, e rimase in piedi per l’intera funzione: ‘Romiti, rimanga

in piedi con me’. Gliene chiesi il motivo. Rispose che aveva avuto un’educazione

cattolica, e quello era il modo per dimostrare, se non la fede, la fedeltà. Restare in

piedi al suo funerale era il mio modo di rendergli omaggio”.