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rmo

aprile 2018

al 70% della Commissione Europea per favorire lo

sviluppo della mobilità elettrica altamente avanzata.

Alla fine del 2017, GEM conta 15 clienti che utilizzano

le sue ruote motorizzate e numerosi clienti potenziali

‘molto interessati’ in Svizzera, Francia, Svezia, Ger-

mania e Italia, oltre ad alcuni in Sud America, Sud-Est

asiatico e Stati Uniti. “Attualmente siamo concentrati

sull’Europa, che è il nostro mercato domestico”, dice

Mandelj. A questo seguirà, come sottolinea, un’espan-

sione rivolta dapprima all’enorme mercato potenziale

statunitense e poi a livello mondiale.

Nel 2018 GEM prevede di cominciare a produrre due

nuovi motori in-wheel, rispettivamente da 4 e 6 kW

di potenza nominale. Si stima una produzione di

100.000 unità entro i prossimi cinque anni, conside-

rato che, come osserva Mandelj, “il mercato è molto

vasto e la soluzione è efficace”.

L’azienda punta ai costruttori di piccole vetture bi-

posto per la mobilità urbana e il trasporto privato,

golf car, mezzi per il servizio postale e altri piccoli

veicoli commerciali, ciclomotori, motocicli e tratto-

rini tosaerba.

Tempi di immissione.

I tempi di immissione sul

mercato di questi prodotti sono lunghi: da sei mesi

a tre anni. GEM deve produrre il prototipo, collau-

darlo e, spesso, personalizzarlo in base alle specifiche

del cliente. La personalizzazione, fortunatamente,

è facilitata dall’esclusiva modularità del progetto. I

suoi sistemi si basano su una tecnologia modulare

multifase brevettata, che rende la personalizzazione

veloce ed economica rispetto alla concorrenza.

Il futuro va verso la mobilità elettrica, tanto che il

mercato cresce in misura esponenziale: stando a un

rapporto di Morgan Stanley del 2017, entro il 2040

la vendita di veicoli elettrici supererà quella di vei-

coli a benzina. La domanda è orientata a soluzioni

semplici, efficienti, intelligenti, compatte, economi-

che e completamente integrate: GEM è ben posizio-

nata per soddisfare queste esigenze.

Anche il crescente interesse per l’auto a guida auto-

noma gioca a favore di GEM.

I motori in-wheel rappresentano infatti un vantag-

gio per questo tipo di auto poiché possono essere

controllati singolarmente via computer, siano due,

tre o quattro ruote.

Ma, secondo Mandelj, questo non basta ancora.

Per essere giudicata valida, infatti, una soluzione

deve anche permettere al conducente di divertirsi

mentre guida. E con GEM, promette, l’esperienza di

guida sarà una vera ‘perla’. Durante lo sviluppo di

un nuovo veicolo per il servizio postale, alla GEM

Motors fu chiesto di prevedere un freno di staziona-

mento per il motore in-wheel. Si resero quindi conto

che sul mercato non esistevano soluzioni già pronte.

Andrej Pukšič, ingegnere ricercatore senior di GEM

Motors, fa cenno alle sfide: “Il freno essendo esterno

anziché interno al motore, richiede un’unità robu-

sta, resistente all’acqua, alla polvere, ai detriti, al

fango e agli urti. Abbiamo cercato tra le soluzioni

disponibili, ma abbiamo trovato solo soluzioni au-

tomobilistiche inadatte. Si trattava di sistemi chiusi,

personalizzati in base a particolari specifiche, che

non ci fornivano le informazioni necessarie”.

L’apporto di SKF.

GEM ha quindi scelto di rivol-

gersi a SKF, che ha maturato esperienza in questo

campo poiché dal 2009 produce freni di staziona-

mento elettronici (Electronic Parking Brake, EPB)

per trattori. La soluzione SKF si è rivelata la migliore

tra le numerose esaminate da GEM. Partendo da un

campione di EPB SKF, le due aziende hanno collabo-

rato per adattarlo ai veicoli elettrici leggeri. Grazie

alla personalizzazione e al supporto ingegneristico

di SKF, la soluzione di frenata ottenuta è risultata

robusta e affidabile.

Il freno elettronico dei nuovi veicoli per il servizio po-

stale è collegato al motore in-wheel tramite cavo e

pinze ed è azionabile in due modi: manualmente,

premendo l’apposito pulsante, o automaticamente

(quando i sensori integrati nelle ruote rilevano che que-

ste hanno smesso di ruotare azionano il freno a mano).

“Volevamo componenti di alta qualità e la SKF è ri-

nomata per la qualità dei suoi prodotti e la tecnolo-

gia all’avanguardia”, conclude Mandelj.

Partendo da un campione di EPB, SKF e GEM hanno collaborato per

adattarlo ai veicoli elettrici leggeri. La soluzione di frenata ottenuta è

risultata robusta e affidabile.