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gennaio/febbraio 2018
FOCUS
ELETTRODOMESTICO
Sailer respinge la tesi secondo cui gli elettrodomestici
connessi sarebbero troppo complessi per le persone
più anziane: “Per la loro esperienza personale e pro-
fessionale, anche i sessantenni della mia generazione
hanno dimestichezza con Internet e i dispositivi mo-
bili, oltre a un’affinità relativamente solida con la
tecnologia”.
Tuttavia, anche per un’azienda molto avanzata nello
sviluppo di prodotti connessi come Miele, ‘pensare in
rete’, superando la classica gestione del prodotto e in-
troducendo nuovi concetti di marketing e business, è
una grande sfida: “Dobbiamo lavorare con grande im-
pegno per soddisfare una gamma più ampia di aspet-
tative”, dice Sailer.
I prodotti connessi integrano numerosi sistemi, ciascuno
dei quali deve essere progettato per interagire con gli
altri, contribuendo alle prestazioni complessive del pro-
dotto. La sfida si complica ulteriormente quando questi
‘sistemi di sistemi’ diventano parte di un sistema ancora
più grande: l’IoT.
I gruppi di lavoro trasversali di Miele affrontano la
sfida di integrare gli elettrodomestici nelle catene
estese di creazione del valore. A oggi, ammette Sai-
ler, gli strumenti e i metodi dell’ingegneria dei si-
stemi non supportano questo tipo di approccio, ma
Miele sta lavorando con i suoi partner nella ricerca e
nel software per sviluppare gli strumenti necessari a
realizzare questa visione.
Il trattamento dei dati.
Oggi gli elettrodomestici
Miele raccolgono già grandi quantità di dati su utenti
e utilizzo, ad esempio orari di funzionamento, pro-
grammi selezionati e temperature. Questi dati restano
immagazzinati nell’apparecchio e vengono estratti solo
in caso di manutenzione. Tuttavia, la connettività con-
sentirà di elaborare i dati e ricavarne informazioni sui
comportamenti dei consumatori. Miele sfrutterà que-
sta opportunità solo a condizioni molto restrittive. “Il
cliente deve sapere che i dati sono di sua proprietà e che
sono accessibili solo con il suo consenso,” precisa Sailer.
A suo avviso, l’uso responsabile dell’IoT richiede l’ado-
zione di un codice comportamentale con il quale l’a-
zienda si impegna a non vendere a terzi le informazioni
del consumatore. Con i dati raccolti dai frigoriferi, ad
esempio, Miele avrà un patrimonio prezioso di infor-
mazioni sulle abitudini alimentari dei clienti. “Cedere
queste informazioni a terzi andrebbe contro il nostro
principio di tutela dei dati personali del nostro cliente,”
afferma Sailer.
Con la diffusione della connettività, Miele dovrà valu-
tare anche la protezione degli elettrodomestici dagli
attacchi di pirateria informatica. Sailer riconosce l’im-
portanza della sicurezza, ma è certo che le minacce pos-
sano essere contenute: “Le nostre lavatrici, ad esempio,
hanno un sistema di protezione con un galleggiante
elettromeccanico tradizionale e un relè che bloccano
l’afflusso di acqua se un hacker prova a manomettere
elettronicamente l’apparecchio”.
Comunicare con la concorrenza.
Diversamente da al-
cuni concorrenti che progettano i loro elettrodomestici
per comunicare solo con altri apparecchi della stessa
marca, nel tentativo di ‘appropriarsi’ del consumatore,
Miele ritiene che i suoi elettrodomestici debbano essere
in grado di interagire con quelli prodotti da altri.
“Puntiamo a un ecosistema aperto perché è l’unica so-
luzione accettabile dal mercato - dice Sailer - i clienti
vogliono comprare un elettrodomestico, non vogliono
scegliere un sistema, anche se alle case costruttrici piace
pensare che tutti acquisteranno solo i loro prodotti”.
L’apertura è indispensabile per un altro motivo. Per
offrire esperienze ricche che semplifichino la vita del
consumatore, gli elettrodomestici devono comunicare
anche con sistemi di domotica che Miele non produce.
Ad esempio, è già possibile collegare la lavatrice all’im-
pianto fotovoltaico sul tetto per far partire il ciclo di la-
vaggio solo quando l’irraggiamento solare è sufficiente
per alimentare l’apparecchio.
“Sarebbe totalmente inadeguato avere un sistema
chiuso - avverte Sailer - l’Internet of Experience può na-
scere solo se lavoriamo tutti insieme”.
Una delle chiavi della soluzione offerta da Dassault Systèmes è la
metodologia Rflp (requisiti e aspetti funzionali, logici e fisici), che
Miele ha sfruttato per progettare i modelli più recenti.