flessibile di collaborazione uomo-macchina proposto
da Universal Robots riesce in tal modo a valorizzare
al massimo l’esperienza e il know-how delle aziende,
mettendo l’uomo al centro della fabbrica e creando
nuove figure professionali e occupazione, nella pro-
spettiva di Industria 5.0.
Il collaborativo per UR.
Gli obiettivi ambiziosi che
hanno portato all’apertura di Universal Robots in Italia
un anno fa, a Torino, sono pienamente in fase di rag-
giungimento, grazie a un mercato che si è dimostrato
molto ricettivo. Questo sia in virtù del momento po-
sitivo che il mercato italiano sta vivendo, con un con-
nubio perfetto tra domanda e offerta, sia soprattutto
grazie alla particolare interpretazione del concetto di
‘collaborativo’ che distingue la proposta dei robot col-
laborativi UR. “Collaborativo per noi non significa sola-
mente poter lavorare al fianco dell’operatore in totale
sicurezza, condividendo il suo spazio - esordisce Alessio
Cocchi, sales development manager Universal Robots
Italy -. Il concetto di collaborativo Universal Robots
parte anche da un’estrema facilità d’uso, che riduce la
distanza uomo-macchina non solo in senso fisico, ma
anche dell’utilizzo che l’uomo deve fare del robot. Ciò
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rmo
settembre 2017
Ecosistema di sviluppatori
La piattaforma Universal Robots + accresce
le possibilità di personalizzazione dei robot
collaborativi UR grazie a una gamma di
accessori plug&play e app intuitive in continuo
aumento, che ne semplificano gestione e
integrazione. Gli accessori disponibili coprono
una varietà di compiti, comprendendo ad
esempio gripper e organi di presa, dotati di
controflangia che si adatta già alla perfezione
al polso del robot UR, con app per la gestione
dell’apertura e chiusura o del controllo di
forza. Altro esempio di tipologia di accessori
disponibile sono quindi i sistemi di visione,
pienamente integrabili nel robot e corredati da
software applicativi che mediante la semplice
pressione di un tasto virtuale permettono
all’operatore di eseguire la taratura del
sistema, per guida robot o riconoscimento
pezzi. Il numero di prodotti presenti in UR+
ammonta già a circa 35, e raggiungerà
probabilmente i 100 entro fine 2017. In
parallelo, un totale di circa 260 sviluppatori è
già registrato al programma UR+ Developer,
contribuendo ad arricchire la gamma d’offerta
di accessori presenti nella piattaforma, e
Universal Robots conta di incrementarne il
numero a circa 400 entro la fine dell’anno.
comporta per i nostri robot anche un’elevata facilità di
programmazione, e di semplicità nell’interfacciarsi con
la macchina. Questo approccio per noi è uno dei fattori
abilitanti la collaborazione vera e propria, che rende
un cobot realmente adatto al nostro target, e penso
specialmente alle pmi che possono avere difficoltà di
utilizzo della tecnologia, non avendo grande espe-
rienza di robotica e automazione”. Oltre alla facilità
d’uso, altro punto di forza dei robot collaborativi UR è
quindi l’essere molto agili, flessibili, dal peso ridotto e
con funzionamento a 220 volt, caratteristiche che con-
sentono di riutilizzarli e spostarli agevolmente. Il robot
diventa così collaborativo anche perché non nasce e
muore su un singolo macchinario, ma può essere ri-
collocato senza problemi in base al carico di lavoro e
all’attività cui può essere asservito di volta in volta.
Fattore che rende i robot UR interessanti e competi-
tivi per le aziende che cercano un ritorno immediato e
rapido dell’investimento, stimato in circa 195 giorni di
media. Un approccio collaborativo a 360° che, previa
analisi rischi, può evitare inoltre costi in hardware ri-
dondante e semplifica il tradizionale concetto di cella
di automazione, integrandosi facilmente in layout esi-
stenti senza stravolgerli e senza fermi di produzione,
Alessio Cocchi, sales development manager Universal Robots Italy, e il
quartier generale a Odense, in Danimarca.