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settembre 2017
può sfociare nella vendita. È un cammino comune che
passa attraverso diverse fasi tutte tese a instaurare con
il possibile acquirente una reciproca fiducia che non può
che basarsi sulla comune convenienza di concludere un
accordo. Non si tratta di vendere a tutti i costi un pro-
dotto ma piuttosto di fornire al cliente, né più né meno,
la soluzione giusta alle sue problematiche. E non sol-
tanto dunque efficienza tecnica, che tutti ormai danno
per scontata, bensì fornire alta qualità sotto forma di
engineering, know-how, consulenza, servizio”.
Interviene ancora Muzio per spiegare che questo li-
vello di partnership fra Amada e cliente in Giappone
ha già raggiunto dei livelli altissimi, in quella realtà
infatti, il costruttore arriva a monitorare la redditività
delle macchine presso il cliente, cioè lo aiuta a misu-
rare i vantaggi economici in termini di ritorno dell’in-
vestimento fatto al momento dell’acquisto. Questo
può portare anche a proposte di sostituzione di una
macchina nel momento in cui quella in funzione da
tempo cominci a non essere più così performante di
fronte a usura oppure a mutate esigenze produttive
dell’utilizzatore o del mercato.
Nuove collaborazioni.
“Anche in Italia stiamo cer-
cando di affermare queste nuove tecniche di colla-
borazione avanzata - racconta Moia - e vediamo che
le nuove generazioni di acquirenti sono abbastanza
ben disposte a parlare di partnership più profonde. Di
grande giovamento in questo senso sono quelli che
noi chiamiamo Japan Tour, ossia delle visite rivolte
ai nostri clienti che prevedono un soggiorno in Giap-
pone per conoscere la grande realtà Amada e anche
una situazione di mercato stimolante sotto tutti i
punti di vista con particolare riferimento al rapporto
fra costruttore e cliente”.
Il rapporto, diremo culturale, fra il modello giappo-
nese e quello italiano deve essere molto interessante
per voi che dovete operare sul mercato italiano…
“Sicuramente ci sono delle differenze fra la visione
delle cose che hanno i giapponesi e quella che ab-
biamo noi, loro sono un po’ più rigorosi mentre noi
siamo naturalmente più flessibili, e questo per noi
rappresenta un grande e positivo stimolo. A livello
più generale noi abbiamo il vantaggio di appar-
tenere a un Gruppo che conta circa 10.000 dipen-
denti e questo significa avere una enorme solidità
la quale permette di poter fare ingenti investimenti
in ricerca e sviluppo, fornisce tranquillità finanzia-
ria, permette produzioni di massa che garantiscono
magazzini sempre forniti e continuità produttiva.
C’è poi da dire una cosa: i giapponesi hanno una
grande ammirazione per le capacità tecniche di noi
italiani... Dirò di più, in conclusione, i nostri amici
nipponici comprano numerosi brevetti in Italia per-
ché apprezzano moltissimo la nostra creatività che
poi naturalmente sviluppano secondo i loro metodi
ingegneristici”.
@dapascucci
Ricerca europea
Amada Engineering Europe ha come mission
principale quella di adattare le soluzioni Amada
alle esigenze del mercato europeo, fornendo
‘soluzioni complete, altamente qualificate,
personalizzate e certificate’. AEE è oggi uno
dei tre centri di sviluppo Amada nel mondo per
tutte le applicazioni software e gestisce progetti
speciali in collaborazione con AMADA HQ e le
filiali di vendita Amada in Europa. Nel 2015 ha
inaugurato il Robot Technical Center a Santena,
TO (nella foto), mettendo a completa disposizione
delle filiali Amada europee e dei suoi clienti tutta
la competenza del team Engineering AEE e le
nuove e migliori tecnologie Amada nell’ambito
della piegatura robotizzata. AEE trae dalla sua
esperienza e dalle sue molteplici attività lo slancio
verso l’innovazione, dicono i vertici aziendali. La
ricerca e lo sviluppo, sono le linee guida definite da ‘S3 (Smart Specialisation Strategy)’, ‘Industry
4.0’ e ‘IIoT (Industrial Internet of Things)’. Già da diversi anni collabora con i principali centri di
ricerca e università sviluppando numerosi progetti.