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rmo

settembre 2017

Sandro Salmoiraghi riconfermato

presidente di Federmacchine

L’assemblea privata di Federmacchine ha

riconfermato Sandro Salmoiraghi alla guida

della federazione dei costruttori italiani di

beni strumentali per il biennio 2017-2018.

Sandro Salmoiraghi (Acimit) prosegue così

il suo mandato per altri due anni, coadiuvato

nella sua attività dal vicepresidente vicario

Marco Calcagni (Acimga) e dal vicepresidente

Giuseppe Lesce (Ucima). Segretario generale

è Alfredo Mariotti.

italiana che finalmente è tornata a investire in tec-

nologia di produzione.

Il saldo complessivo dei settori che fanno capo a Fe-

dermacchine, è stato positivo per 21 miliardi di euro

(-0,5% rispetto all’anno precedente). In particolare, il

saldo della bilancia commerciale del Paese è risultato

in attivo per 51,5 miliardi di euro. Dei tre comparti

attivi (abbigliamento/arredamento, meccanica, altri

manufatti) il settore delle macchine e apparecchi

meccanici, nel quale è compreso tutto il comparto del

bene strumentale rappresentato da Federmacchine,

è quello che ha fornito di gran lunga il contributo

maggiore (48 miliardi di euro) alla bilancia del Paese.

Il Piano 4.0 fa da traino.

“Con il Piano Nazionale

Industria 4.0, l’Italia si è dotata di un piano di politica

industriale efficace. Sono pochi i Paesi europei a poter

contare su un sistema di supporto e incentivi all’inno-

vazione così strutturato - ha affermato il presidente

S

ono positive le previsioni per il 2017 per il com-

parto dell’industria italiana dei beni strumen-

tali, anche in virtù delle misure previste dal Piano

Nazionale Industria 4.0. Secondo le previsioni di Fe-

dermacchine, la produzione dovrebbe crescere del

4,1% a 44,3 miliardi, l’export dovrebbe salire del

3,1% a 30,4 miliardi mentre il consumo dovrebbe

attestarsi a oltre quota 22,5 miliardi (circa il 5% in

più rispetto al 2016) trainando soprattutto le con-

segne dei costruttori italiani che dovrebbero salire

del 6,4% a 13,8 miliardi. Crescerà comunque anche

l’import del 2,7%, a 8,8 miliardi.

Secondo le analisi di Federmacchine nel 2016 il fat-

turato dell’industria italiana costruttrice di beni

strumentali si è attestato a 42,5 miliardi di euro, se-

gnando un incremento del 3,5% rispetto all’anno

precedente. Il risultato è stato determinato principal-

mente dal buon andamento delle consegne sul mer-

cato interno, trainate dalla vivace domanda di beni di

investimento. Più moderato l’incremento dell’export.

Questo è quanto emerge dai dati di consuntivo pre-

sentati a metà luglio scorso da Sandro Salmoiraghi,

presidente riconfermato di Federmacchine, in occa-

sione dell’annuale assemblea della federazione.

Come si chiude il 2016.

Secondo i dati elaborati

dal Gruppo Statistiche Federmacchine, il fatturato

dell’industria italiana costruttrice di beni strumen-

tali lo scorso anno è cresciuto del 3,5% a 42,5 mi-

liardi di euro. Nel confronto con il 2015, 12 dei 13

settori di Federmacchine hanno visto crescere il

proprio fatturato. La conferma della ripresa del

consumo domestico, cresciuto del 7,7% a 21,5 mi-

liardi, ha favorito sia le consegne dei costruttori

sul mercato interno, che hanno registrato un in-

cremento, del 9,4% a 13 miliardi, sia le importa-

zioni cresciute del 5,3% a 8,5 miliardi. Il dato di

import su consumo è sceso di un punto percentuale

rispetto all’anno precedente, fermandosi al 40%. È

decisamente più contenuto l’incremento registrato

dall’export che, cresciuto dell’1,2%, si è attestato

a 29,5 miliardi. Principali mercati di sbocco dell’of-

ferta italiana sono risultati: Germania (3,2 miliardi

di euro, +0,8%), Stati Uniti (2,9 miliardi di euro,

-1,6%), Francia (2 miliardi, +8,5%) Cina (1,9 mi-

liardi, -4,6%) e Spagna (1,2 miliardi, +10,7%).

Un ragionamento a parte merita il dato di export

su fatturato risultato pari al 69%, in calo rispetto

all’anno scorso quando si attestò al 71%. Il ridi-

mensionamento registrato a partire dal 2014 è te-

stimonianza della ripresa di vigore della domanda