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rmo

giugno/luglio 2017

stampa di metallo avvenuto nel 2016, le aziende

continuano a innovare le proprie tecnologie per

fornire maggiore flessibilità nei materiali. XJet,

per esempio, mantiene le particelle di metallo in

sospensione (jetting) in un liquido, invece che uti-

lizzare i laser per fondere le polveri metalliche. Ciò

modifica le proprietà del materiale, permette una

struttura di metallo molto più sottile ed offre mag-

giori possibilità di stampare metalli composti da più

materiali. Si tratta di un approccio totalmente di-

verso alla stampa del metallo in 3D e un potenziale

vantaggio per la progettazione generativa perché

il processo di iniezione (jetting) di nano particelle

permette di stampare strutture e supporti molto più

complessi. Quelle che XJet sta facendo per i metalli,

l’azienda Inkbit lo fa per polimeri. Il suo sistema

di stampa a iniezione utilizza inchiostro conduttivo

ad alta risoluzione, buone proprietà dei materiali e

stampa a colori dei polimeri. Nel settore automobi-

listico, dove la plastica altamente ingegnerizzata è

particolarmente adatta per le applicazioni ad alte

prestazioni e particolarmente costose, questa tec-

nologia potrebbe essere molto utile.

Lo stesso sta accadendo con l’aumento dell’utilizzo

di materiali creati per specifiche applicazioni. Se un

produttore ha un problema nella progettazione,

una soluzione potrebbe essere quella di sviluppare

una formulazione personalizzata del materiale per

una parte (Nike, ad esempio, utilizza migliaia di

materie plastiche personalizzate). Ma con gli ad-

ditivi, i produttori generalmente hanno solo mate-

riali standard tra cui scegliere. Oggi, i grandi player

come GM e BMW stanno iniziando a richiedere

formule specifiche per additivi, e le aziende pro-

duttrici di materiali stanno accettando la sfida. La

ceramica sta diventando un ‘big player’ nell’ambito

degli additivi, e probabilmente sarà presto utiliz-

zata per lo sviluppo di inserti di stampi e di compo-

nenti dettagliati nelle macchine.

Rapid tooling.

È ampia l’adozione degli addi-

tivi per il tooling. Nella produzione, l’adozione di

qualsiasi tecnologia è guidata dal ciclo di vita del

prodotto. E per i mercati attivi sul fronte additivi,

principalmente quello automobilistico, aerospa-

ziale e dei macchinari pesanti, questo ciclo di vita

del prodotto può essere di tre, dieci o qualche volta

venti anni. Questi settori non partirebbero con lo

stampare intere macchine, ma potrebbero iniziare

da un area come il tooling. In questo modo, per

una macchina che uscirà nel giro di tre anni, due o

tre parti saranno prodotte con additivi. Ora poi che

Il sistema di stampa 3D su metallo MetalFAB1 di Additive Industries è

tra le stampanti più grandi, oggi disponibili.

bili, sul posto. Se un prototipo non funziona, basta

stamparlo di nuovo ma se non riesce la produzione

di una serie di pezzi allora è un problema. Oggi,

invece che avere da una a tre macchine additive

in una fabbrica si possono avere da dieci a cento

macchine.

Numerose e importanti aziende incluse Additive

Industries, EOS, e Concept Laser (acquistata recen-

temente da GE), stanno realizzando sistemi auto-

matizzati che operano tra le macchine, cambiando

le funzioni per ciascuna linea di produzione. Auto-

matizzando alcune di queste funzioni per portare

fuori la componente umana dalle zone pericolose

permette di rendere il processo di produzione ripe-

tibile e industriale.

Nel caso di un processo ripetibile, pensiamo ad

aziende come Michelin, che stampa all’anno quasi

un milione di sagome in metallo per pneumatici.

Non si tratta in sé della stampa del pneumatico,

ma di un componente che permette di realizzare

il prodotto finito. Questo approccio, stampare una

cosa che permette di realizzarne un’altra, si vedrà

parecchio quest’anno. Il consenso finale all’indu-

strializzazione è il consolidamento nel settore. Le

recenti mosse di GE fanno parte di tutto ciò, ed è

segno di vera e propria accettazione da parte del

mercato.

Materiali specifici.

Multimateriale, materiale

per specifiche applicazioni e ceramica. Partendo

dall’importante passaggio verso le macchine per la