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rmo
maggio 2017
di Armando Martin
Considerata una delle tecnologie
abilitanti basilari nel paradigma
di Industria 4.0, la robotica
collaborativa rappresenta uno
dei maggiori cambiamenti
nella robotica industriale.
Interrelazione con gli
operatori, assistenza a compiti
gravosi e ripetitivi, facilità di
programmazione, costi ridotti,
sono alcune delle armi vincenti
dei cobot
I
cobot (collaborative robot) sono pensati per lavo-
rare insieme all’uomo, in sicurezza e senza barriere.
I robot collaborativi sono leggeri, privi di spigoli, op-
portunamente rivestiti in modo da ridurre gli effetti
di eventuali impatti. Possono essere più o meno au-
tonomi e stanno rivoluzionando i settori della logi-
stica (Intralogistica 4.0), dell’automazione di fabbrica
(Industria 4.0) e dei servizi. Nascono come aiutanti,
alleviando l’essere umano da compiti faticosi e ridu-
cendo così il rischio di infortuni e disturbi muscolo-
scheletrici. Ideati a partire da un progetto di ricerca
del 1995 della General Motors Foundation i primi
cobot erano deputati a limitate funzioni di controllo
del moto cooperando con gli operatori e i PC. Nel
contesto dell’automotive e del material handling il
termine cobot è stato associato a quello di Intelligent
Assist Device (IAD). In termini di prodizione indu-
La
robotica
collaborativa:
dai
trend
alle normative
striale standardizzata i cobot più popolari risalgono
al 2002 (Cobotics), al modello UR5 della Universal Ro-
botics (2008) e ai recenti modelli ABB (Yumi), Fanuc
(CR-35iA), Kuka (LBR iiwa), Robotiq, Güdel, Yaskawa.
Ma anche l’Italia è protagonista con aziende come
Alumotion, Sacmi, BNP e Anodica Trevigiana. Caso a
sé il Polo piemontese dove la robotica rappresenta il
64% del fatturato italiano del settore e si è affermata
grazie ad aziende come Comau, Dea, Prima Industrie.
E ancor prima grazie all’eredità di Olivetti e Fiat nel
campo della elettronica e della meccanica. Tutte le
principali ricerche di mercato stimano per la robotica
collaborativa una crescita a doppia cifra, con una cre-
scita annuale media superiore al 50%, con un mer-
cato raggiungerà i 3 miliardi di dollari nel 2020 e che
nel giro di dieci anni supererà 12 miliardi di dollari.
I robot collaborativi non sostituiranno i tradizionali
SPECIALE
ASSEMBLAGGIO E ROBOTICA