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maggio 2017
Secondo alcuni osservatori, il PIL russo dovrebbe poter invertire la tendenza negativa degli
ultimi tre anni e raggiungere presto un insperato +0,8%. Qualche segnale positivo porta
a pensare che la tendenza negativa dell’export italiano possa finalmente essere invertita
riconquistando il terreno perduto
di Tiziano Morosini
Ritorno
al
futuro
F
acendo un excursus fra i dati forniti recentemente
dall’Istat, ci si imbatte subito in una notizia: nel
mese di dicembre dell’anno 2016 l’export italiano
verso la Federazione Russa è aumentato del 9,2%.
Ma qualche segnale di inversione di tendenza si era già
palesato nel periodo precedente. L’ICE moscovita ha
presentato una relazione su dati del 2016 provenienti
dalle dogane russe: nei mesi che andavano da gennaio
a ottobre il dato complessivo parlava di un calo del
5,9%, con la meccanica in picchiata (-21,3%) e una per-
dita dell’arredo-design del -15,4%; ma in altri settori
le cose giravano molto meglio e si poteva sorridere,
infatti la moda faceva registrare un bel +16,6%, la far-
maceutica un +16,5% e il comparto food un +6,7%. E
questo con la presenza delle ben note difficoltà dell’e-
FOCUS RUSSIA
conomia russa che continuano a impensierire il pre-
sidente Putin. Difficoltà che però potrebbero essere,
almeno in parte, in via di superamento, magari grazie
all’aiutino del presidente statunitense Donald Trump
in forza dei primi ridimensionamenti delle sanzioni
precedentemente imposte dal governo americano.
Se la Federazione Russa dovesse ricominciare a respi-
rare a pieni polmoni è chiaro che i commerci con il
grande Paese potrebbero ripartire. Secondo alcuni os-
servatori, il PIL russo dovrebbe poter invertire la ten-
denza negativa degli ultimi tre anni e raggiungere un
insperato +0,8%. C’è da augurarsi che, con il consolida-
mento di questo dato, anche l’Italia possa giovarsi dei
possibili sviluppi positivi. Bisogna tenere presente che
la Russia ha sofferto moltissimo negli ultimi tempi sia