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maggio 2017
Assemblaggio schede elettroniche.
Le applica-
zioni di assemblaggio robotizzato, come detto in
apertura, sono richieste in moltissimi settori. Prova ne
sia un’altra esperienza di cui racconta Gianluca Tona,
inerente un’applicazione di assemblaggio schede elet-
troniche. “Nel caso di questa applicazione il robot ha
sostituito l’uomo nelle operazioni faticose e dove era
maggiormente possibile compiere errori, come nella
fase di avvitatura. Tuttavia - continua Tona - l’apporto
dell’operatore, come capita ormai sempre, non è stato
escluso: semplicemente oggi controlla la linea e non
svolge più attività ripetitive e poco qualificanti, che,
peraltro lo costringevano a operare in spazi poco er-
gonomici”.
Il robot in questione, uno Smart5 NJ 16 opera le fasi di
avvitamento, sfruttando la capacità di sviluppare traiet-
torie in spazi contenuti e di raggiungere, senza errori
e ripetutamente, tutti i punti dove poi dovranno av-
venire gli avvitamenti. “Anche in questo caso abbiamo
raggiunto l’obiettivo di flessibilità: l’operatore monitora
la cella, inserisce le ricette di articoli e verifica l’anda-
mento. Per il resto è il robot che si adatta in funzione di
quanto deve andare a produrre”
Lavorazione cruscotti.
Un’ultima applicazione di
cui racconta Tona è ancora nell’ambito automotive. In
questo caso due robot Comau lavorano cruscotti di di-
verso materiale, dalle leghe in alluminio e magnesio, ai
materiali plastici. “Il primo robot - prosegue il dirigente
Elettrosystem - uno Smart5 NS16 utilizza una testa spe-
ciale progettata dalla nostra azienda che effettua l’in-
serimento e il posizionamento di rivetti per ancoraggio
cruscotti. La macchina riceve gli inseriti tramite sistema
di alimento a sparo: i rivetti vengono, infatti, sparati
uno ad uno attraverso l’aria compressa alla testa del
robot. Il robot, così facendo, è asservito direttamente
sul posto dove va a posizionare e inserire il rivetto ap-
pena giunto e, per finire, ne rileva il posizionamento
con un tastatore”
Un’automazione speciale che si conclude con il sup-
porto di un altro robot, uno Smart5 NS 16 che, dotato
di un sistema di visione, posiziona la propria camera
sul pezzo posto sul pallet ed effettua diversi controlli:
dimensionali, di presenza ecc. “Anche in questo caso il
robot è stato utile per la flessibilità e per l’opportunità
di raggiungere i punti di una matematica complessa con
le sue traiettorie e per la capacità di tenere la focale
sempre nel punto corretto”.
Esempi di automazioni di successo, tutte realizzate
con robotica Comau. ”Il nostro rapporto con la multi-
nazionale di Torino è consolidato. Da oltre vent’anni
lavoriamo con Comau e ci troviamo bene in particolare
per l’affidabilità e la robustezza di queste macchine che
trovano un’ottima applicabilità nel mondo automotive
dove Comau esprime un’indiscutibile eccellenza”.
cilindri oltre che lavori di montaggio. Tutte queste at-
tività di handling e montaggio sono svolti da 3 robot
Comau nel dettaglio si tratta di uno Smart NJ 110-3.0,
uno Smart NJ 60-2.2 e uno Smart NJ16-1.65.
Il ciclo di lavoro.
I robot operano dunque sull’intero
ciclo di lavoro: le teste arrivano su una linea di trasporto
pallet. Il robot con maggior portata preleva le teste e
le trasferisce tra diverse stazioni di lavoro, dove avven-
gono gli assemblaggi. Un secondo robot, infatti, monta
le molle spingi valvola e altre componenti. Tutti i pezzi
sono alimentati da unità vibranti e il robot agisce con
una pinza multipla che preleva i componenti e effettua
il montaggio sulla testa motore processata in quel mo-
mento. “È proprio in questa fase - spiega Tona - che il
robot ci garantisce la massima flessibilità, in quanto è in
grado di effettuare traiettorie e posizionamenti molto
complessi e, soprattutto, su diversi modelli di testa. Que-
sto significa che vengono abbattuti i tempi di attrezzag-
gio e cambio articolo, rendendo il processo, oltre che
flessibile, molto efficiente”.
A conclusione di questa parte di processo il terzo robot
preleva la testa parzialmente montata e la posiziona
all’interno delle stazioni per le lavorazioni finali: pian-
taggio di spine, inserimento di prigionieri e avvitatura.
Operazioni che portano poi alla marcatura laser e al
posizionamento su conveyor per il trasporto a fasi suc-
cessive. “Anche in quest’ultima fase di assemblaggio
descritta - continua Tona - l’uso del robot Comau ha
rappresentato un vantaggio concreto. La stazione di
lavorazione è stata semplificata nella sua parte mec-
canica, come in realtà avvenuto anche per la fase di
assemblaggio precedente all’ultima, grazie proprio
alla flessibilità applicativa e di movimento del robot.
Abbiamo così garantito flessibilità - in quanto la stessa
linea può processare tantissimi modelli diversi di teste
- efficienza e un gran risparmio di spazio. La cella robo-
tizzata in questione è un quadrato di 5 m di lato: altre
tecnologie avrebbero richiesto non meno di 20 m”.
Le soluzioni realizzate da Elettrosystem sono dedicate all’assemblag-
gio robotizzato con macchine Comau.