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gennaio/febbraio 2017
FOCUS
AEROSPACE
pezzi, e sistemi di lavaggio pezzi, abbiamo lavorato
molto alla tecnologia per l’integrazione delle due so-
luzioni all’interno del sistema di controllo e gestione
di processo in uso presso il cliente, per consentire alle
macchine di lavorare in modo continuativo senza
sorveglianza. Partendo da un prodotto esistente, lo
abbiamo riconfigurato in base a specifiche tipologie
applicative e secondo accessori e aggregati, indiriz-
zandolo verso questo particolare mercato”. Molto più
variegato è invece il settore in fortissima espansione
del composito, che implica anche la lavorazione degli
stampi per laminazione, richiedendo quindi macchine
più convenzionali ma di grandi dimensioni per lavo-
rare gli stampi e macchinari per la lavorazione del
pezzo finito. “In questo comparto abbiamo prodotto
degli impianti unici al mondo - continua Dordoni -,
tra i quali probabilmente il più noto è quello a due
celle di Grottaglie, dove vengono lavorate le sezioni
centrali della fusoliera di tutti i Boeing 787, che ha la
peculiare caratteristica di essere realizzata in un unico
pezzo, senza pannelli assemblati”.
Oltre la soluzione.
Un’altra interessante applicazione
è infine quella sviluppata da Jobs nel settore militare,
per il raddoppio della catena di produzione della parte
centrale dell’F35, ala, ventre, dorso e alloggiamento
di uno dei due motori. L’impianto è stato realizzato in
Italia e include Robodrim, concetto innovativo di mac-
china che abbina la filosofia di un robot alla struttura
di una macchina utensile, potendo accettare sofisticati
sistemi di sensorizzazione per la gestione di numerose
variabili produttive. “L’impianto è un esempio con-
creto di macchina intelligente 4.0 - illustra Dordoni -, in
grado di riconoscere in automatico le variabili in lavo-
razione, ad esempio la tipologia di materiale lavorato,
provvedendo in automatico ad adeguare tutti i para-
metri di processo senza intervento dell’operatore”. A
differenza del modo tradizionale, ossia la lavorazione
di singole parti, la soluzione Jobs opera secondo un
differente concetto, con una macchina che lavorano
sottogruppi pre-assemblati nelle linee di montaggio
finale. Questo implica una filosofia e un ambiente di
lavoro completamente diversi, soprattutto dal punto
di vista della sensoristica di cui la macchina è equipag-
giata per la gestione delle variabili produttive. L’im-
pianto progettato e sviluppato da Jobs, nato sulla carta
come replica per il raddoppio di linea, di fatto assicura
performance decisamente più competitive “Questo è
l’impegno che mettiamo in Jobs - conclude Dordoni
-: proporre una tecnologia che insieme alla macchina
e all’utensile abbracci anche programmazione, inte-
grazione di sistema e sensori, fornendo, ove richiesto,
chiavi in mano un pezzo completamente realizzato in
un certo tempo con una certa tecnologia, andando
anche al di là della fornitura della singola macchina”.
@lurossi_71
Un’immagine del Jobs RoboDrim
e il layout dell’impianto FMS SAM
con una macchina Jobs eVer7.