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gennaio/febbraio 2017
turo i nuovi protagonisti del settore. Questo perché
lo spazio, oltreché luogo per portare in orbita satel-
liti o laboratori per esperimenti, sta per diventare
anche ‘luogo turistico’. Si sta già infatti lavorando
all’aereo spaziale, e addirittura oggi è già possibile
acquistare il biglietto per i primi voli su Marte, orga-
nizzati da due agenzie americane e previsti per gli
anni 2020/2025, periodo del passaggio più vicino alla
Terra del Pianeta Rosso. Stiamo lavorando proprio
con queste due maggiori agenzie private americane,
e abbiamo già fornito delle macchine per lavorare le
parti per i nuovi aerei”.
Leggerezza, alluminio e composito.
I materiali
costruttivi sono un altro fronte caldo: il ricorso ad al-
luminio e composito, già importante, sarà sempre più
in crescita, con il primo in calo sui nuovi apparecchi a
favore del secondo, che in parallelo al titanio, come
alle leghe tenaci, mostra invece un trend in sensibile
crescita. In direzione di questi due materiali Jobs sta
quindi concentrando il proprio sviluppo prodotto,
con applicazioni e configurazioni specifiche svilup-
pate per entrambi gli ambiti di lavorazione. “Stiamo
lavorando a un importante impianto per SAM (Singa-
pore Aerospace Manufacturing) - racconta Dordoni
- che consta di un FMS di 8 macchine e di un FMS di
4 macchine, con macchinari di dimensioni importanti
di 5 x 3 metri per la lavorazione dell’alluminio. Al di
là dell’asservimento macchina da pallet con auto-
matizzazione dell’alimentazione degli utensili e dei
il 350 e il 787, che a livello di materiali e tecnologia
costruttiva hanno cambiato il modo di costruire un
aereo, i nuovi progetti in prospettiva più interes-
santi avanzano molto lentamente, con velocità di
approntamento molto basse.
Droni militari e turismo spaziale.
Alle porte di un
radicale cambiamento è invece il settore dell’aeronau-
tica militare, dove in parallelo alla continua crescita
in termini di unità dell’F35, l’affacciarsi dell’impiego
di droni per le missioni prepara un epocale ‘cambio
di rotta’. “L’F35 sarà con molta probabilità l’ultimo
aereo ad uso militare con un pilota a bordo - dice
Dordoni -: il futuro potrebbe infatti essere appannag-
gio dei fighter teleguidati e un drone è un oggetto
completamente diverso da un aereo tradizionale,
anche visivamente. Ciò comporterà un cambiamento
sostanziale nella tecnologia di guida di un aereo, così
come nei requisiti di sicurezza”. Se produttori e co-
struttori di macchine sono pertanto in attesa di ve-
dere cosa succederà nel mercato militare, lo spazio è
un altro settore che vive un momento di stimolante
fermento . “Lo spazio oggi sta cambiando in maniera
affascinante - continua Dordoni -, e personalmente
sono convinto che qui ci sarà un grosso boom: in-
nanzitutto, la chiusura delle attività di lancio della
Nasa ha lasciato campo libero a un parco di lanciatori
privati completamente diverso, tra americani, russi,
cinesi e indiani, che stanno investendo cifre molto
importanti preparandosi a divenire nel prossimo fu-
Antonio Dordoni, membro operativo della Direzione di Jobs, e l’impianto Thor 200 per la lavorazione delle ali F35.