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settembre 2014
I
n questo ultimo decennio le imprese manifatturiere
più avvedute si sono trasformate. Pena l’esclusione
dal mercato. Ci sono imprenditori che hanno continuato
a investire soldi veri. Entrare in un reparto produttivo di
un’azienda che ha deciso di mettersi in gioco e puntare
sull innovazione èmolto di più di una semplice visita ordi-
naria. Elettronica, informatica e gestione dei dati hanno
un peso importante soprattutto in un’impresa metal-
meccanica. Coinvolgere comparti maturi come l’acciaio
e ultramoderni come Internet è diventata ordinaria am-
ministrazione. Fino a ora il futuro di un’azienda passava
dall’innovazione di prodotti e processi, ora non basta più.
Adesso è necessario integrare efficacemente tecnologie
differenti, dati digitali, monitoraggio dei processi indu-
Strstegie
Integrare
per
competere
di Gabriele Peloso
I
mprese
M
ercato
striali, software CAD/CAM e gestionali, risparmio ener-
getico. È importante mettere la conoscenza al centro
dell’impresa e renderla disponibile all’uomo, secondo le
singole funzioni. Oggi la conoscenza distribuita nel set-
toremanifatturiero non è più una scelta, ma un obbligo.
E uno strumento di business importante che non è più
possibile trascurare.
Abbiamo parlato di questi importanti temi con Paolo
Trezzi, business development manager di Siemens. “In-
vestire nell’innovazione - ha esordito Trezzi - ha un costo
piuttosto alto, ma offre quasi sempre risultati positivi. Le
aree di miglioramento sonomolte. Del resto i costruttori
di macchine utensili asiatici, si stanno avvicinando veloce-
mente alla tecnologia europea. I produttori del vecchio
Èe sarà l’unicomodoperorganizzareun’industriamanifatturiera, un’officinadi subfornituraopoter
essere considerati come fornitoredi unagrande fabbrica. L’esistenzadellamoderna impresa in termini di
competitività, efficienzaeproduttivitàèdeclinatanei vari aspetti dell’integrazionedi soluzioni tecnologiche
differenti. AcolloquioconPaoloTrezzi, businessdevelopmentmanagerdi Siemens