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ottobre 2013
Francesco Cavalleri
voli in modo casuale. Vedere i nostri tecnici più
giovani seduti al tavolo presidenziale, dialogando
in lingua inglese con i manager giapponesi è stato
un momento significativo di quanto stiamo cam-
biando la nostra azienda. Frequentando molto il
Giappone, la Gran Bretagna e la Germania ho ca-
pito quanto fossero importanti queste tematiche,
fosse anche per un fine economico: se motivi e re-
sponsabilizzi le persone, migliorano di pari passo
anche le performance aziendali”.
E voi, italiani presenti in azienda, cosa avete
insegnato ai vostri colleghi stranieri?
“Una cosa che definirei ‘velocità di reazione’ o
‘problem solving’: noi riusciamo a risolvere un
problema con tempi per loro impensabili, loro
hanno un approccio al problema che per il timing
del mercato italiano non sarebbe sostenibile;
i nostri clienti non possono permettersi il lusso
di aspettare troppo con le linee ferme perché
qualcuno sta pensando al modo di intervenire e
magari deve riprogettare un componente. Tante
volte noi segnaliamo un problema alla casa madre
e dopo magari due settimane ci interpellano per
chiederci se siamo d’accordo sulla soluzione tro-
vata… a quel punto noi rispondiamo ‘grazie ma
abbiamo già risolto noi’. Questa differenza credo
derivi essenzialmente dal fatto che i mercati in
cui si opera sono diversi fra loro: in Italia se lasci
un cliente fermo 24 ore si innesca una reazione a
catena conflittuale, mentre in Gran Bretagna o in
Germania il timing non è così pressante e la cosa
può essere gestita con meno stress”.
Il vostro nuovo corso che vantaggi sta portando ai
clienti italiani?
“Sottolineerei, fra i tanti, la questione dei finan-
ziamenti, una funzione che prima assolvevano le
banche e che ora a causa del credit crunch siamo
in parte costretti a gestire noi. Naturalmente non
è che abbiamo cambiato mestiere e facciamo
i banchieri ma sicuramente ci troviamo a dover
discutere col cliente anche l’aspetto finanziario
con più attenzioni rispetto a qualche anno fa.
Partiamo dal presupposto che il nostro prodotto
non si vende per il prezzo. Essendo infatti fra i più
tecnologicamente evoluti, è nostro interesse di-
mostrare ai clienti che il ritorno dell’investimento
è profittevole e vantaggioso rispetto a prodotti
concorrenti meno performanti e apparentemente
meno cari; non siamo un rivenditore multibrand,
da decenni vendiamo il nostro prodotto con la
formula del chiavi in mano, di conseguenza ven-
diamo un servizio di alta qualità abbinato a un
Francesco Cavalleri
è nato a Bergamo
nel 1963. Si è
diplomato perito
meccanico presso
l’Itis di Bergamo.
Inizia come
operatore CNC nel 1979, nel 1985 diviene
responsabile della unità produttiva di Bergamo
della Mattei Compressori. Nel 1988 inizia
come libero professionista la collaborazione
con Mori Seiki , Makino e Citizen, frequenti i
viaggi di formazione in Giappone e Germania.
Nel 1990 inizia la collaborazione esclusiva con
il marchio Citizen, nel 1999 viene costruita la
sede attuale della Sirma Macchine, a Spirano
(BG) . Nel 2007 il Gruppo Citizen chiede di
entrare a far parte della Sirma Macchine e
delega Cavalleri responsabile del dipartimento
tecnico e post vendita, gestendo un team
di 15 tecnici operativi su tutto il territorio
nazionale. Nel 2012 Citizen lo nomina
amministratore delegato, nel 2013 viene
costituita la Citizen Italia, società del Gruppo
Citizen Machinery Miyano, mantenendo per
ora sempre il nome storico di Sirma Macchine.
Attualmente Cavalleri ricopre anche la carica
di direttore commerciale. Nel 2013 si contano
1.800 macchine CincomMiyano installate sul
territorio nazionale.