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validate, che richiedono una forte

sinergia tra materiali, attuatori, sen-

sori unitamente a sofisticate me-

todologie progettuali. In Saristu si

sono sviluppati principalmente tre

concetti di morphing: bordo d’at-

tacco deformabile, bordo d’uscita

deformabile e winglet adattativa.

Questi tre concetti, provati al banco

su prototipi semplificati, verranno

integrati in una tronco d’ala di sei

metri di apertura, provata in galleria

del vento presso TsAGI, uno dei

partner del progetto.

SHM e il futuro di Saristu

“Il secondo obiettivo di ricerca”,

prosegue Ricci, “riguarda princi-

palmente la fusoliera e si occupa

di Health Monitoring, cioè dell’in-

tegrazione di sensori e materiali

avanzati, quali quelli compositi, in

modo da poter monitorare lo stato

di integrità della struttura, scopri-

re anticipatamente eventuali dan-

neggiamenti e garantire maggiore

efficienza strutturale a costi di ma-

nutenzione ridotti. Anche in questo

caso verrà realizzato un tronco di

fusoliera in grande scala per valida-

re le tecnologie proposte”. Secondo

Alenia: “Grazie a questa capacità è

possibile rendere il disegno meno

ridondante, in quanto la possibilità

di conoscere le rotture nel momento

in cui si verificano consente una

riduzione dei fattori di sicurezza, e

riduce i costi di ispezione”.

Quanto ci vorrà perché queste tec-

nologie vengano applicate ad aerei

di utilizzo commerciale?

È difficile prevederlo, dato che il

campo aeronautico, anche se mol-

to avanzato tecnologicamente, a

causa degli elevati costi dovuti agli

standard di sicurezza necessari è

dotato di una forte ‘inerzia’, che fa

sì che i velivoli abbiano una lunga

durata in servizio, anche di 30-40

anni, prima che sia conveniente so-

stituirli. Nonostante ciò, secondo il

professor Ricci, “piccoli accenni di

soluzioni morphing avanzate sono

presenti in alcuni velivoli recenti,

e lo saranno sicuramente di più in

futuro. A patto di dimostrarne il

favorevole rapporto costi/benefici

e proprio a questo contribuiscono

Saristu e altri progetti europei”.

Del resto, è anche possibile conce-

pire soluzioni ‘retrofit’ da adattare ai

velivoli preesistenti, come le ‘win-

glets’ oggi applicate sulle estremità

alari di quasi tutti i velivoli di linea.

Le ricerche proseguiranno dopo

Saristu? Ad Alenia ci hanno detto

che: “È abbastanza probabile che la

proposta abbia un seguito. In ogni

caso diversi risultati del progetto

potrebbero già avere una ricaduta

nel programma Clean Sky 2, in fa-

se di lancio nell’ambito di Horizon

2020 (il nuovo programma quadro

della Commissione Europea)”.

@Vanamonde65