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progettare

402

NOVEMBRE

/

DICEMBRE

2016

a tutto tondo del processo produtti-

vo” sottolinea Zuffada.

Domenico Di Monte, marketing ma-

nager di Camozzi afferma: “Credo

che il fatto che si continui a parlare

di industria 4.0 abbia già prodotto

un risultato importante poiché ha

indotto gli imprenditori a informar-

si per capire di quali tecnologie si

stesse parlando e a effettuare un’au-

toanalisi per comprendere il proprio

posizionamento e la consapevolezza

rappresenta il primo passo verso

il cambiamento. La Fabbrica 4.0

rappresenta una grande opportu-

nità per le aziende italiane poiché

la maggior parte delle tecnologie

introdotte hanno l’obiettivo di au-

mentare sia l’efficienza sia la flessi-

bilità produttiva e favorire la perso-

nalizzazione di massa dei prodotti,

creando il massimo valore per ogni

singolo cliente. Non dimentichiamo

che sono proprio queste le caratteri-

stiche che da sempre distinguono il

manifatturiero italiano e dobbiamo

interpretare la rivoluzione 4.0 come

la possibilità di amplificare il vantag-

gio competitivo che già abbiamo”.

Giampaolo Vitali Economista Ircres-

CNR e segretario del Gruppo Eco-

nomisti di Impresa conclude que-

sto giro di risposte: “Le tecnologie

I PRO

TA

GO

NISTI

Giampaolo Vitali

Economista

Ircres-CNR e

segretario del Gruppo

Economisti di Impresa: “Le tecnologie relative a Industria 4.0 sono diffuse

nell’industria italiana. Esse riguardano soprattutto alcuni singoli aspetti. Al

contrario, è difficile incontrare realtà che riescono a integrare tutti gli strumenti

in una ‘organizzazione produttiva’ caratterizzata dall’interconnessione completa

delle funzioni aziendali”.

Domenico Di Monte

, marketing manager di

Camozzi a

fferma: “Credo che il

ne industriale che porta alla fabbrica

4.0 - dice Roberto Zuffada, del dipar-

timento Technology and innovation

della divisione digital factory di Sie-

mens Italia -, l’esperienza dell’ulti-

mo anno, maturata nell’ambito della

collaborazione con le associazioni

industriali italiane e presso i nostri

clienti, ci induce a essere ottimisti

perché riscontriamo un accresciuto

interesse per questi temi”.

In ogni caso, per imboccare la via

italiana all’Industria 4.0, oltre alla

connessione stabile tra macchine,

oggetti, applicazioni in cloud e per-

sone, è necessario che le aziende

si facciano realmente ‘contaminare’

dalle nuove tecnologie e dai nuovi

servizi digitali, coniugando prodotti

e servizi, sempre più interconnessi

e integrati tra loro, attraverso un

ripensamento in senso digitale di

tutte le aree di creazione del valore.

“Questo significa che il digitale e

la connettività diffusa e lo scambio

veloce di informazioni, pervaderan-

no sempre di più i processi azien-

dali, riposizionando l’information

technology e trasformandolo da

mero centro di costo a componente