progettare
402
NOVEMBRE
/
DICEMBRE
2016
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Industria 4.0, quali Germania, Stati
Uniti e Francia. La posizione di fol-
lower tecnologico di gran parte delle
imprese italiane le ha ormai spe-
cializzate nel reverse engineering,
e quindi nella comprensione, uso e
miglioramento delle innovazioni al-
trui, da inserire nelle specializzazioni
di nicchia del Made in Italy, i cui
prodotti solo apparentemente tradi-
zionali, avranno un significativo au-
mento del vantaggio competitivo”.
Continua Zuffada: “Più che di tecno-
logie semplici e/o integrabili è pre-
feribile riferirsi a soluzioni digitali
adeguate a supportare il processo di
cambiamento delle aziende italiane.
L’obiettivo di Siemens è rivolto da
un lato alla proposta di soluzioni
complete per facilitare l’evoluzione
delle piccole-medie imprese nel con-
testo dell’Industry 4.0. Dall’altro alla
messa in rete di grandi stabilimenti
produttivi grazie a Digital Enterprise
Software Suite nell’ambito dello svi-
luppo dell’Internet of Things (IoT).
La Digital Enterprise Software Sui-
te rappresenta una piattaforma di
prodotti, soluzioni, servizi integrati
e competenze lungo l’intero ciclo
di vita del prodotto, dall’idea dello
stesso, alla progettazione, piani-
ficazione e ingegnerizzazione dei
processi produttivi, fino alla pro-
duzione e i servizi. Ciò è possibile
grazie a sistemi, come Teamcenter,
NX e Tecnomatix per il PLM (Product
Lifecycle Management), Simatic IT
per il MES (Manucturing Execution
System) e Simatic e Sinumerik per
la Totally Integrated Automation, a
loro volta integrati attraverso il TIA
Portal, che forniscono soluzioni a
360°. Esso è in grado di soddisfare
le esigenze dell’industria manifat-
turiera e di processo e di sostenere
lo sviluppo di nuovi modelli di bu-
siness, nei più svariati settori indu-
striali, offrendo inoltre importanti
vantaggi competitivi”.
“Alla base della quarta rivoluzione
industriale - sottolinea Di Monte - c’è
la possibilità di accedere a tecnolo-
gie abilitanti che in passato erano
appannaggio di pochi imprenditori
visionari, basti pensare all’IoT, all’u-
tilizzo dei big data, alla gestione in
cloud sino alla completa creazione
di veri e propri sistemi cyber fisici
virtuali. In poche parole si tratta di
combinare la produzione ‘materiale’
fatta di macchinari e prodotti con la
realtà virtuale che utilizza web e sof-
tware. Tutte queste tecnologie non
possono prescindere dallo scambio
e dalla gestione di una infinità di
dati e informazioni. È quindi fon-
damentale che in Italia si creino le
condizioni per l’utilizzo di tali tecno-
logie, implementando per esempio
la banda larga o le reti wireless di
quinta generazione”.
Più hi-tech nel sistema produttivo.
L’industria italiana ha bisogno di
‘partire dal picccolo’ per puntare a
obiettivi più grandi - è l’opinione di
Viscardi. È il modo migliore di af-
frontare Industria 4.0, visto anche il
tessuto industriale rappresentato in
prevalenza da PMI. Il tutto si traduce
in tecnologia semplice, integrabile
e scalabile, partendo da ambito di
applicazione ben delimitati, almeno
per iniziare. Il primo passo è la di-
gitalizzazione dei sistemi produttivi,
legando l’hardware alla gestione dei
dati attraverso l’Internet delle cose.
Per coerenza, anche le infrastrutture
logistiche devono essere a supporto
dell’industria italiana, quindi dota-
te di tecnologie moderne, perché
Industria 4.0 significa innanzitutto
mettersi in rete, a livello sia virtuale
sia fisico”.
Gruosso conclude affermando che:
“Non esiste una ricetta in questo
settore. La tecnologia non è mai
una cosa semplice, perché richiede
di essere conosciuta e dominata
per ottenere il massimo vantaggio.
Nello stesso tempo le infrastrutture
sono utili per poter favorire la diffu-
sione delle tecnologie. Detto questo
credo che l’industria italiana, abbia
esigenze molto diverse e legate al
territorio, tipologie di prodotti, fi-
liere. Le aziende devono chiedersi
quali sono le tecnologie più utili a
loro e chiedere le infrastrutture che
gli sono più funzionali”.
@gapeloso