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progettare

401

OTTOBRE

2016

SCENARI

simo tempo, dopo aver svolto una

mansione iniziale. Inoltre sono facili

da avviare e programmare: il robot

si monta in pochissimo tempo e una

volta acceso ilTeach Pendant, del tutto

simile ad un tablet, l’operatore riesce

a programmare le traiettorie del robot

- anche attraverso la funzione ‘free-

drive’ di guida manuale - in maniera

molto semplice ed intuitiva, proprio

come si può utilizzare un tablet o uno

smartphone. Il lavoro comincia subi-

to! I robot, infine, sono collaborativi,

come certificato da TÜV Nord e nel

rispetto di tutte le norme ISO 10218.

Come produttori leader nella robotica

collaborativa, Universal Robots ha

brevettato 8 funzioni di sicurezza pro-

grammabili compatibili con le norma-

tive sopra citate: posizione e velocità

dei giunti, posizione-orientamento

-velocità e forza del centro utensile,

controllo della quantità di moto e del-

la potenza. Questo, previa opportuna

analisi dei rischi che va effettuata in

ogni installazione, può consentire la

riduzione di barriere perimetrali e

hardware ridondante nella cella, oltre

il fatto di lavorare in spazi ristretti e al

fianco degli operatori, per automatiz-

zare quasi ogni processo produttivo”.

Il miglior ROI offerto

Sul mercato, osservazione rivolta di-

rettamente a Cocchi, esistono tuttavia

altri concorrenti che offrono soluzioni

con robot collaborativi. La concorren-

za appare molto agguerrita, anche se

Cocchi non è di questo avviso. “Uni-

versal Robots offre il miglior ritorno

dell’investimento nel mercato (ricordo

che il ROI medio di un nostro robot

è di 195 giorni), oltre che a tempi di

installazione e avviamento brevissimi.

Il nostro software è l’unico a consen-

tire una programmazione dei robot

veramente facile, veloce ed intuitiva,

alla portata di tutti: ciò non avviene

per i prodotti dei nostri competitor,

che necessitano ancora dell’esperto di

robotica anche presso l’utente finale”.

Sfida lanciata ai grandi costruttori?

Anche in questo caso Cocchi non è

dell’avviso. “Non mi sento un com-

petitor degli altri costruttori di robot

antropomorfi. Noi apriamo le porte ad

automazioni prima impensabili a cui

altri produttori, per le caratteristiche

delle loro macchine, non possono

aspirare. Viceversa noi offriamo ‘solo’

3 robot collaborativi e con payload

basso, fino ad un massimo di 10 kg.

Ciò significa che per applicazioni che

richiedono portate al polso più alte

o produttività molto elevate, dove

diventa fondamentale il tempo ciclo,

noi non entriamo in gioco, se non

in certi casi. UR e gli altri costruttori

giocano su campi diversi, attigui, ma

specifici. Noi, con in testa un’idea di

robotica per tutti, portiamo l’automa-

zione dove prima non c’era, sia nelle

PMI, il nostro target principale, sia

nelle grandi imprese dei più svariati

settori produttivi, quali ad esempio,

automotive, food&beverage, consu-

mer good”.

Un iTunes della robotica

Il tasso di novità portato da Universal

Robots non è passato inosservato. At-

torno all’azienda, infatti, si è costituito

l’humus adatto per sviluppi tecnolo-

gici attigui. Dando uno sguardo al

sito aziendale (www.universal-robots.

com), ci si imbatte in una sezione

denominata UR+. Entrandoci sembra

di stare all’interno di iTunes, la libre-

ria multimediale di Apple: si trovano

tecnologie, software, applicativi che si

adattano ai robot UR, offrendo interes-

santi aperture per utilizzi potenziali. “È

cosi - conclude Cocchi - UR+ è come se

fosse un ‘iTunes della robotica’: molte

aziende hanno creato device compa-

tibili e app pensate appositamente

per i nostri robot. Diventa così possi-

bile configurare il robot munendolo,

in modalità plug&play, di ulteriore

tecnologia compatibile come sistemi

di visione, gripper, sensori di forza

ecc. Siamo noi stessi a certificare la

compatibilità di queste applicazioni

sul nostro sistema operativo e, anzi,

chiediamo a chiunque voglia proporci

qualcosa di adatto ai nostri robot, di

sottoporcelo. Se interessante lo vali-

diamo, lo certifichiamo e lo inseriamo

in UR+. Attorno a noi c’è un ecosiste-

ma tecnologico che ha riconosciuto

il valore della proposta: una robotica

per tutti, da applicare in contesti ine-

splorati, facile da usare. Democratica,

oserei dire”.

Previa analisi dei rischi le otto funzioni di sicurezza

dei robot possono consentire la riduzione di barriere

perimetrali e hardware ridondante nella cella, oltre a

lavorare in spazi ristretti e al fianco degli operatori.