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entra nei dettagli e racconta come
l’azienda abbia affrontato il mercato,
e le sue opportunità, soffermandosi
su un dato di fatto: quando UR ha
mosso i primi passi, due erano gli
ambiti non ancora esplorati appieno:
una robotica alla portata di tutti in
termini di costi, semplicità di utilizzo,
tempi di installazione, avviamento e
riconversione - in grado, quindi, di
essere applicata in ambiti impossibili
per altri robot perché troppo costosi
da installare e avviare, o perché non
collaborativi - e una robotica, appun-
to, realmente collaborativa. L’azienda
ha dunque deciso di puntare su so-
luzioni in grado di soddisfare queste
richieste e il risultato, come testimo-
niano i numeri, sono eccellenti. “I
nostri robot hanno payload da 3, 5, e
10 Kg, vantano una costruzione mec-
canica leggera e snella con un polso
off-set, ± 360° di rotazione su tutti gli
assi, fattori che li rendono adatti a
lavorare anche in spazi ristretti con
estrema agilità, e sono in alluminio:
di conseguenza non necessitano di
strutture o spazi operativi significa-
tivi per essere installati. Anzi, con la
medesima facilità, possono essere
applicati a lavori diversi in pochis-
UR3, il robot di Universal Robots con
3 kg di payload. I tre robot della
famiglia UR: 3, 5, 10 kg di payload.
La manipolazione di un robot UR a contatto con il
lavoro svolto dall’operatore, senza barriere. I robot
sono in alluminio, non necessitano strutture o spazi
operativi significativi per essere installati.
logia e sulle opportunità che questa
offre. “Per coinvolgere i partner - pro-
segue il manager di Universal Robots
- investiamo e investiremo molto in
formazione sui prodotti e sulla nostra
filosofia nel ‘fare una nuova robotica’.
Quello che vogliamo trasferire è un
modo innovativo di pensare all’au-
tomazione. Con Universal Robots ha
inizio l’era di una robotica a fianco e
a supporto dell’operatore, in layout
più compatti e meno invasivi, con
un’interfaccia uomo-macchina davve-
ro intuitiva e semplice. Queste carat-
teristiche rendono la robotica UR alla
portata di tutti, in particolare delle
piccole e medie aziende (PMI), dove
la flessibilità dell’automazione e l’e-
strema semplicità di set-up consente
l’utilizzo di robot anche per piccoli lotti
produttivi. Si aprono quindi nuove
opportunità, e su questo occorre fare
formazione: per pensare ad un ap-
proccio nuovo e creativo all’uso dei
robot a cui dare sostanza con le nostre
macchine”.
Robotica collaborativa
Come può Universal Robots soste-
nere di rappresentare la novità del
mercato e il cambio di passo con il
passato? Cosa c’è alla base del nuo-
vo modo di ‘fare robotica’? Cocchi
fre robot collaborativi estremamente
semplici da utilizzare e, per questo,
adatti ad automatizzare processi che in
passato non erano immaginabili, sia
nelle grandi aziende, sia (e soprattutto)
nelle PMI. Automazioni che richiedo-
no le caratteristiche italiane: grandi
capacità tecniche e grande creatività
applicata alla robotica. Crediamo di
essere al posto giusto nel momento
giusto per le nostre soluzioni”.
Distribuzione e formazione
Universal Robots crede molto nel no-
stro Paese e lo ha identificato come
uno di quelli adatti a sostenere la
propria crescita. Per farlo le scelte
commerciali e di marketing sono mol-
to precise e si fondano su due cardi-
ni: la distribuzione e la formazione.
“Per raggiungere i nostri obiettivi di
crescita - continua Cocchi - stiamo
implementando una strategia com-
merciale basata sui distributori che
ci aiuteranno sia a coprire l’intero
territorio nazionale sia a costruire u-
na rete diffusa di System Integrator
adeguatamente formati e preparati sul
nostro prodotto, in modo da garantire
lemigliori installazioni agli end uuser”.
Un progetto di rete di professionisti
in grado di restare accanto ai clienti,
continuamente formati sulla tecno-
progettare
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OTTOBRE
2016