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ECONOMIA
(gestuale, vocale, grafico) e hanno componenti modulari
e ‘plug and produce’.
Questo consente anche a programmatori non esperti di
programmare e integrare robot nel processo. Tuttavia,
un grosso sforzo deve essere fatto nella direzione dell’in-
terazione sicura, dato che il robot collabora con l’uomo
senza barriere.
Per questo, sono stati e sono tuttora in via di sviluppo,
robot leggeri dotati di sistemi di guida basati su visione
e integrazione di sensori che li rendano più adattabili
all’ambiente circostante.
L’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione
(ISO) sta preparando una norma per definire i requisiti
di sicurezza nella collaborazione uomo-robot.
E siamo solo all’inizio. Interessante è poi l’analisi relativa
alla ripartizione per tipologia di robot.
Particolarmente diffusi sono i robot articolati, in grado
di svolgere operazioni complesse grazie alla flessibilità
di movimento assicurata dai bracci che operano come
strumenti antropomorfi.
Nel 2013, in Italia, sono stati prodotti 1.935 unità di robot
articolati che vengono poi impiegati per saldare e verni-
ciare. Seguono i robot cartesiani (612 unità), utilizzati nei
processi pick and place, per movimentare pezzi.
Cosa dire
Secondo l’indagine condotta dal Centro Studi & Cultura
di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre, il parco robot
installato in Italia nel 2013 conta 94.790 unità. Lombardia
e Piemonte ospitano, ciascuna, più del 30% delle impre-
se del comparto. Nel confronto tra le due prime regioni
per presenza di unità produttive, il Piemonte precede di
gran lunga la Lombardia per contributo al fatturato di
comparto, coprendo il 64,3% del totale (contro il 6,3%
della Lombardia, preceduta anche dall’Emilia Romagna,
23,8%).
Per concludere segnaliamo i principali driver per l’au-
tomazione sono: efficienza energetica e nuovi materiali,
per esempio i compositi a base carbonio, che richiedono
nuovi sistemi produttivi; la competitività globale, che ri-
chiedemaggiore qualità e produttività; mercati consumer
in espansione, che richiedono un aumento delle capacità
produttive; diminuzione del ciclo di vita dei prodotti e
aumento della gamma prodotti (mass customization),
che richiede sistemi di automazione sempre più flessibili;
miglioramento della qualità del lavoro, tramite la sosti-
tuzione degli operatori umani con quelli robotici per lo
svolgimento di compiti ripetivitivi, pericolosi e noiosi,
che non possono essere svolti in sicurezza dall’uomo.
I.Fassi, ricercatrice CNR Itia e consigliere Siri.
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