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OTTOBRE
2013
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FOOD & BEVERAGE
DOSSIER
dove le camme sono la componentepiù
importante e critica per gestire sincroni-
smi ad altissima velocità. Un altro requi-
sitoera lapossibilitàdi interfacciarsi con
pacchetti di simulazionecinetodinamica
e simulazione a elementi finiti. Infine,
volevamo poter utilizzare lo stesso stru-
mento anche per disegnare l’oggetto
finale, cioè la bottiglia con superfici
tipicamente complesse, e per interfac-
ciarci con un sistema di simulazione
termo e fluidodinamica per simulare
il comportamento PET, i profili termici
delle preforme e la messa a punto del
processo, con verifiche di resistenza al
carico per lo stoccaggio, resistenza alla
pressione del gas interno, comporta-
mento in condizioni di riempimento
completoeparziale, ealtri aspetti pratici,
logistici ed ergonomici”.
Le esigenze della nuova divisione di
GEA Procomac non si fermavano però
al solo CAD. Con una struttura artico-
lata su diverse sedi, consulenti esterni,
fornitori di componenti da commercio
e persone prive di stazioni CAD, era ne-
cessario poter condividere e distribuire
i modelli solidi delle varie parti della
macchina, evitando viaggi, costi e per-
dite di tempo. Infine, serviva anche una
soluzione PLM per gestire una quantità
di dati notevole e l’integrazione con la
sede centrale con possibilità di attinge-
re al ricco patrimonio di informazioni
accumulato dall’azienda nel corso della
propria storia.
La scelta vincente
Per trovare la soluzione che meglio
rispondesse a tutti questi requisiti, Dor-
doni e il suo team hanno messo alla
prova due soluzioni leader di mercato,
concludendo il processo di software
selection con la scelta di Catia e Eno-
via SmarTeam di Dassault Systèmes.
“Dopo aver incontrato diversi fornitori,
abbiamo ristretto la lista a due candidati
e abbiamo chiesto loro di effettuare al-
con caratteristiche che non esistono
in commercio, come racconta Claudio
Dordoni, direttore della Blow Moulding
Machinery Unit appositamente creata
a questo scopo. “Si tratta di un proget-
to impegnativo e sfidante, perché una
tecnologia analoga non esiste ancora
sul mercato e i principali produttori di
soffiatrici sono nostri concorrenti sulla
fase di riempimento. Inoltre, se consi-
deriamo i prodotti meno acidi e, quindi,
più sensibili, i produttori di macchine
veramente affidabili non sono più di
tre o quattro al mondo. Infine, la scelta
è stata dettata dal fatto che la soffiatrice
èdiventatanegli ultimi anni lamacchina
chiave della linea e quindi determina la
sceltadelfornitorepertuttol’impiantodi
imbottigliamento. Dopo l’approvazione
del business plan da parte della direzio-
ne, si èpassati alla fasedi realizzazionee
lanuovadivisioneèdiventataoperativa.
“Il team attuale è composto da sette
progettistimeccanici, piùunodistaccato
all’estero,equattroprogettistielettronici
- dice Dordoni - e possiamo contare su
tuttelecompetenzedelrepartoRicercae
Sviluppo della struttura centrale”.
Strumenti all’altezza
Per la scelta degli strumenti con cui af-
frontare questa sfida, il team diretto da
ClaudioDordoni haavviatounprocesso
di selezione partendo da un’esigenza
ben chiara: arrivare il prima possibile
sul mercato con un prodotto che fosse
quanto più possibile verificato e sgros-
sato, per ridurre i tempi di avviamen-
to della macchina una volta installata
presso il cliente. “Per ottenere questo
obiettivo ci serviva uno strumento CAD
unico che permettesse di modellare
velocemente unamacchinamolto com-
plessa con3-4mila componenti - spiega
Dordoni, che aggiunge - avevamo poi
bisogno di uno strumento dotato di un
pacchetto di cinematica, perché la mac-
china che abbiamo concepito ha una
struttura prevalentemente meccanica,
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