forma CPX di Festo, esempio di
soluzione per la fabbrica 4.0 che
consente di realizzare un sistema
di handling privo di armadio di
controllo, grazie all’unione dei
controller CPX e degli attuatori
Emca. “La piattaforma realizza la
comunicazione e l’interconnessio-
ne dei componenti all’interno del
sistema di produzione - spiega
Veit - con scambio di informa-
zioni e valutazione in continuo
dei segnali che provengono dai
sensori a bordo, potendo così ri-
levare eventi e stati critici, fino
a consentire localmente azioni
di controllo e presa di decisioni
in modo indipendente. Il tutto
impiegando standard open per
automazione, come OPC/UA, e i
più diffusi sistemi bus ed ethernet
industriali, pronti anche a futuri
sviluppi di uno standard comune”.
La soluzione non provvede solo
all’unione dei livelli di control-
lo di un dispositivo master con
gli elementi di campo, ma offre
già funzionalità avanzate di dia-
gnostica e di condition monito-
ring, integrando il controllo dei
cilindri pneumatici mediante le
unità di valvole MPA e Vtsa ai
motion controller per attuatori
elettrici, con funzioni integrate di
sicurezza. Funzionalità IoT con-
sentono inoltre l’accesso veloce
alle informazioni di diagnostica,
per localizzare eventuali guasti e
rimpiazzare rapidamente i moduli,
potendo integrare numerose altre
funzioni IT.
Il sistema di manipolazione svilup-
pato offre elevata dinamica grazie
alla rigidità della struttura chiusa
piramidale del tripode e alla bas-
sa massa in movimento, potendo
effettuare fino a 100 operazioni
di presa al minuto. Offre inoltre
brevi tempi ciclo in operazioni di
handling, integrazione funziona-
le, veloce messa in opera, time
to market ridotti e bassi costi di
acquisizione e operativi, oltre a
superiore accessibilità all’area di
lavoro rispetto a soluzioni con
robot cartesiani o scara.
Mondo elettrico
e process automation
“La digitalizzazione non è una
novità per Festo - dice in conclu-
sione Jessen - ma rappresenta una
grande opportunità per il nostro
futuro, insieme alla decentralizza-
zione: approcci che aprono nuo-
vi orizzonti, con componenti che
comunicano con i sistemi sovra-
ordinati, e che un domani porte-
ranno anche alla comunicazione
tra i componenti, in grado così
di auto-apprendere e decidere in
autonomia le migliori strategie
per svolgere compiti di manipo-
lazione, coordinandosi verso un
obiettivo collettivo. Qui nuovi
spunti ci vengono anche dal Bio-
nic Learning Platform di Festo, che
osservando i sistemi che in natura
evolvono, con massima efficienza
e senza sprechi, portano approcci
visionari per i compiti di automa-
zione per l’industria del futuro dei
nostri clienti”.
In tale prospettiva, crescerà sem-
pre più l’importanza del software
nei prodotti Festo, passando da
un attuale 8-10% a circa il 30-
40% entro il 2019, comportando
l’ingresso di nuove competenze e
persone, così come Jessen preve-
de anche uno spostamento nella
produzione dalla pneumatica ver-
so il mondo dell’elettrico e del
process automation. “In questo
processo, l’educazione delle per-
sone dovrà diventare parte della
quotidianità produttiva. Importan-
te sarà da parte nostra offrire
servizi innovativi, per aiutare i
clienti a considerare la fabbrica
come un sistema, supportandoli
con strumenti come l’handling
guide online nella generazione di
sistemi di manipolazione adatti
alle loro esigenze, e che uniscono
standardizzazione e modularità
per adattarsi in maniera flessibile
alle mutevoli richieste del merca-
to. Il futuro della produzione non
sarà infatti nella produzione di
massa, ma nei piccoli lotti realizza-
ti in processi produttivi continui,
con linee dotate di automazione
flessibile, che permettano di unire
bassi costi e alta qualità”.
@marcocyn
fluidotecnica
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GENNAIO
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FEBBRAIO
2016
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