SCENARI
26
fluidotecnica
395
GENNAIO
/
FEBBRAIO
2016
Festo entra concretamente nell’in-
dustry 4.0, implementando nel
nuovo centro tecnologico di Schar-
nhausen un modello di fabbrica
digitalizzata, dove l’intelligenza
decentralizzata e diffusa e l’au-
tomazione integrata e flessibile
consentono il flusso ottimale e co-
stante di materiali e informazioni.
Apprendimento continuo del per-
sonale, efficienza energetica spin-
ta, nuovi componenti intercon-
MARCO ZAMBELLI
nel
futuro
Quattro
passi
Nel nuovocentrotecnologicodi
Scharnhausen, Festodàvitaaunmodello
di fabbricadigitalizzata, dove l’intelligenza
decentralizzataediffusae l’automazione
integrataeflessibileconsentono il flusso
ottimaleecostantedimateriali e informazioni.
L’esperienzadi ‘toccareconmano’ l’industry4.0
nessi e piattaforme intelligenti,
per supportare l’evoluzione dei
clienti, abbreviando i tempi di
progettazione grazie a servizi
per la generazione di sistemi di
handling automatizzati e modula-
ri, con linee velocemente adattabi-
li ai cambi repentini degli scenari
produttivi del futuro.
Funzioni e sistemi integrati
La digitalizzazione è un fattore
determinante per una produzione
flessibile, che integri comunica-
zione, dati e materiali per adattarsi
prontamente al divenire delle ri-
chieste del mercato. Nell’imple-
mentazione di questo modello di
industry 4.0 sono cruciali i singoli
componenti: Festo sta lavorando
per supportare le future applica-
zioni dei propri clienti.
“Si tratta di un approccio che ri-
chiede intelligenza e installazione
decentralizzate - spiega Eberhard
Veit, chairman del board manage-
ment di Festo - in cui i componenti
integrano sensori e sono IP ready
per comunicare tra loro e all’in-
terno di un sistema complessivo,
potendo non solo controllare il
proprio stato operativo e auto-
regolarsi, ma anche lavorare in-