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novembre 2017

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The Service 4.0

revolution is coming

rare quelli che si lamentano dei concor-

renti. Molte di queste innovazioni sono

già disponibili, sebbene la loro adozio-

ne sia ancora lenta.

Gli ultimi esempi sono relativi all’uso

di Big Data e Analytics. Come spiega

lo studio di Boston Consulting (‘Tap-

ping into the transformative power

of Service 4.0’), ci sono però altre ot-

to frontiere tecnologiche coinvolte

nel Service 4.0: cloud computing; au-

tomazione di processo robotica; bio-

nic computing; cognitive computing;

virtualizzazione; connettività ubiqua e

internet of things; smart device e real-

tà aumentata. Il cognitive computing,

per esempio, è un sistema di software

che può automatizzare il processo di

decisione e imparare dagli errori passa-

ti. La società di assicurazioni Versiche-

rungskammer Bayern, per esempio, ha

usato i sistemi di cognitive computing

di IBM Watson per catalogare i sette

milioni di richieste scritte che arrivano

ogni anno dai clienti.

Nedbank, una grande banca in Sud Afri-

ca, ha applicato l’analisi predittiva di

IBM Watson per studiare i social media,

in modo da poter anticipare meglio le

esigenze dei clienti. Il sistema aiuta la

banca a trarre ‘insight’ dal monitorag-

gio dei social media, cosa che le permet-

te di raggiungere i clienti dei concor-

renti con offerte individuali. La banca

ha ridotto significativamente i costi di

monitoraggio dei social media, aumen-

tando la produttività del servizio clienti

del 20%.

Service innovations like Uber, Airbnb

and Foodora are just the tip of an

iceberg that is fast approaching our

everyday lives, and it’s called Service

4.0. It will involve most of the services to

which we’re accustomed, like banking,

insurance, telecommunications, and

so on. As demonstrated by the Boston

Consulting Group (BCG), the change

will be greater in some ways than that

underway in the industrial sectors, in

terms of both performance and reduction

of the work force. In other cases, it will

be the combination of internal and

external information using big data

and analytics (e.g. the info collected

from social networks) that open new

horizons. Another tool of Service 4.0 is

augmented reality. Service providers can

use it to supply workers with information

in real time, improving decisional and

operational processes. But evolving

towards Service 4.0 will not be easy

for businesses. The transformation will

involve organization, personnel and IT.

The change could happen faster in some

areas of the company than in others,

and the study suggests that ‘squads’ be

created to introduce new processes, self-

organized and multidisciplinary groups

that have the autonomy to decide how to

achieve shared goals.

All of this will inevitably have social

implications, and the news isn’t good: the

impact on Service 4.0 on the workforce

will be disruptive. The most affected

sectors will be telecommunications,

energy and utilities. The most affected

companies, at least initially, will be the

larger ones, while it will be low-skilled

workers who feel the impact first. But

over time, even higher-ups will be

involved, due to the development of

artificial intelligence.

fornire servizi realmente personalizza-

ti. La parola chiave è però soprattutto

un’altra: proattività. La vera rivoluzione

dei servizi sta nel prevedere i bisogni e

fornire tempestivamente le soluzioni.

Che non siano discorsi da futurologi

lo dicono esempi della quotidianità: i

consigli che Netflix dà ai propri clienti,

sulla base di ciò che hanno già visto,

sono un esempio di proattività. Ma ci

sono anche esempi meno noti. GE Grid

Solutions, che si occupa della trasmis-

sione efficiente dell’elettricità, usa una

combinazione di sensori e di un softwa-

re per garantire la stabilità della rete

durante i periodi di picco. Allo stesso

modo, una società potrebbe avvertire i

clienti che la loro lavatrice è sul punto

di rompersi; conoscenza che avrebbe in

base ai dati inviati dai sensori sull’elet-

trodomestico.

Informazioni combinate

In altri casi è la combinazione di in-

formazioni interne ed esterne, come

quelle raccolte dai social network, ad

aprire nuovi orizzonti: una compagnia

assicurativa analizzando dati da varie

fonti, tra cui i profili social degli utenti,

potrebbe migliorare del 30% l’indivi-

duazione di frodi e ridurre della metà le

erronee individuazioni di un rischio bas-

so. La combinazione di questi risultati

porterebbe a una riduzione dei rimborsi

del 5%. Allo stesso modo, una società di

telecomunicazioni potrebbe analizzare

i social network per prevenire l’abban-

dono di clienti insoddisfatti e per cattu-