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tidisciplinari che hanno l’autonomia per

decidere come raggiungere un obietti-

vo condiviso.

Ricadute sul sociale

Tutte queste novità avranno degli ine-

vitabili risvolti sul lato sociale. Non ci

sono buone notizie, perché l’impatto

sulla forza lavoro del Service 4.0 sarà di-

rompente. In Germania e Austria, Paesi

oggetti dello studio di BCG, è a rischio

il 13% della forza lavoro. I settori più

colpiti saranno le telecomunicazioni,

l’energia e le utility. Le aziende più in-

teressate, almeno inizialmente, saranno

quelle grandi. I primi lavoratori colpiti

saranno quelli a bassa competenza. Ma

con il tempo saranno coinvolti anche

profili lavorativi più alti, a causa dello

sviluppo dell’intelligenza artificiale. Se

si guarda agli annunci relativi ai piani

industriali delle banche si capisce che

non siamo lontani da questo punto di

svolta. Il piano di Unicredit, per esem-

pio, prevede un taglio del 20% della

forza lavoro e un investimento di 1,5

miliardi di euro per rendere più effi-

cienti i processi interni intervenendo in

maniera incisiva sull’IT.

L’intervento umano resterà per super-

visionare, ottimizzare e sviluppare ul-

teriormente i sistemi. Serviranno nuo-

ve competenze, per le quali la pubblica

istruzione dovrà dare il proprio contri-

buto. Ma non ci sono troppe illusioni

da farsi: nonostante ci sia necessità di

nuovi lavoratori, ci sarà comunque una

contrazione netta di posti di lavoro.

Spetterà alla politica capire come ge-

stire il processo di transizione e garan-

tire la coesione sociale dei cittadini in

tale contesto. In Finlandia, per esem-

pio, sulla base di questi presupposti è

partita una sperimentazione del reddi-

to di base. In Francia il vincitore dalle

primarie del Partito socialista, Benoit

Hamon, ha proposto di imporre una

tassa sui nuovi robot installati nelle

aziende. In Paesi che vedono con pre-

occupazione l’automazione nei servizi

di call center, come le Filippine (dove i

call center sono uno dei maggiori dato-

ri di lavoro) è in corso un dibattito sulla

necessità di riqualificare i lavoratori e

trasformarli da semplici operatori tele-

fonici a consulenti.

@fab_patti

Realtà aumentata

Un’altra arma dei servizi 4.0 è la realtà

aumentata. I fornitori di servizi possono

utilizzarla per fornire ai lavoratori in-

formazioni in tempo reale che migliora-

no il processo decisionale e le procedure

di lavoro. Ad esempio, i fornitori di uti-

lity utilizzano la realtà aumentata per

fornire ai tecnici sul campo una sorta di

manuale di riparazione che mostra pas-

so dopo passo le attività da effettuare.

La tecnologia consente in questo modo

ai lavoratori non qualificati di eseguire

operazioni di manutenzione semplici,

senza la necessità di un supporto tele-

fonico da un help desk centrale. Per le

società evolvere verso il servizio 4.0 non

sarà facile. La trasformazione dovrà ri-

guardare l’organizzazione, il personale

e l’IT. Il cambiamento potrà essere più

veloce in alcune aree aziendali e lo stu-

dio suggerisce che, per favorire l’intro-

duzione delle novità, si utilizzino delle

‘squad’: dei team autorganizzati e mul-

Le tappe del Service 4.0

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novembre 2017