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lo di fondi nazionali e due miliardi di

euro a titolo di fondi regionali UE per

conseguire gli obiettivi del piano.

In Italia, sempre più persone sono onli-

ne, ma le competenze restano basse

in tutti gli indicatori. E lo stesso dicasi

per l’Europa. Secondo l’indicatore, ri-

spetto agli anni precedenti, l’UE van-

ta un maggiore numero di laureati in

discipline scientifiche, tecnologiche,

ingegneristiche e matematiche e più

specialisti trovano un impego in questo

ambito, ma quasi la metà dei cittadini

europei, il 44%, continua a non posse-

dere competenze digitali di base, per

banda larga ad alta velocità mentre

gli abbonamenti ai dati mobili sono

in aumento passando da 58 abbona-

ti ogni 100 abitanti nel 2013, a 84 nel

2016. I servizi mobili 4G coprono l’84%

della popolazione europea. Secondo

una nota della Commissione Euro-

pea, tuttavia, questi progressi non so-

no sufficienti a soddisfare le crescenti

esigenze future sui collegamenti. Per

questo motivo il Parlamento europeo e

il Consiglio discutono di riforme nelle

norme UE relative a telecomunicazioni

e, soprattutto, sull’incentivazione agli

investimenti nelle reti ad altissima ca-

pacità. D’altra parte, la Commissione

auspica che anche gli stati membri in-

tensifichino gli sforzi per raggiungere

gli obiettivi in termini di assegnazio-

ne dello spettro armonizzato, che ora

comprende la banda a 700 MHz in mo-

do che la prossima generazione di reti,

la 5G, sia disponibile nel 2020. Si ricor-

di che l’Italia, nel 2015, ha adottato un

piano nazionale per la banda ultra lar-

ga e ha programmato di ricorrere a di-

versi fondi nazionali e UE disponibili ai

fini dello sviluppo della banda larga. In

particolare, l’Italia aveva programmato

di utilizzare 4,9 miliardi di euro a tito-

Il commento dalla UE

Secondo Andrus Ansip, vicepresidente responsabile per il

mercato unico digitale (nella foto), “nel complesso, la UE

ha visto un progresso costante nel corso degli ultimi tre

anni. Lento ma costante. La connettività è migliorata. Le

aziende e le amministrazioni pubbliche stanno facendo più

uso di tecnologie digitali. Il 79% degli europei si collega

almeno una volta alla settimana, 3 punti percentuali in più

rispetto allo scorso anno per le attività quotidiane come

lo shopping e il banking e stanno utilizzando più servizi

pubblici online rispetto a prima”. Tutto questo è una buona

notizia, spiega, ma non dobbiamo abbassare la guardia.

Ci sono ancora troppe differenze tra i vari Paesi. “I Paesi

devono agire ora in modo da ridurre il divario digitale.

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prepariamo alle reti mobili 5G”.

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giugno 2017