esempio che consentano di utilizzare
la posta elettronica o strumenti di edi-
ting e installare nuovi dispositivi. La
Coalizione per le competenze e le oc-
cupazioni digitali, avviata nel dicembre
2016 nel quadro della Nuova agenda
per le competenze per l’Europa, sta
lavorando assieme agli Stati membri,
all‘industria e ai partner sociali per svi-
luppare un ampio bacino di talenti di-
gitali e garantire che i singoli individui
e la forza lavoro in Europa possiedano
adeguate competenze digitali.
Tecnologie integrate
Se da un lato i dati sugli italiani onli-
ne, un poco, confortano, dall’altra si
nota il brusco dato sotto la media eu-
ropea delle attività online effettuate
dagli internauti italiani. Solo per que-
sto valore, l’Italia scivolerebbe al 27mo
posto tra i Paesi digitali. Il 79% degli
europei si connette a Internet almeno
una volta alla settimana, con un au-
mento di 3 punti percentuali rispetto
al 2016; il 78% degli utenti della rete
usa Internet per giocare o per scaricare
musica, film, foto o giochi; il 70% de-
gli internauti europei legge giornali
online (64% nel 2013); il 63% utilizza
le reti sociali (57% nel 2013); il 66% fa
acquisti online (61% nel 2013); il 59%
utilizza i servizi bancari online (56%
nel 2013) e il 39% usa Internet per te-
lefonare (33% nel 2013). Nell’ambito
della strategia per il mercato unico
digitale, la Commissione si sta adope-
rando per aumentare la fiducia degli
utenti nei confronti della rete. Le nuo-
ve norme dell’UE sulla protezione dei
dati entreranno in vigore il 25 mag-
gio 2018 e saranno accompagnate da
nuove norme sulla tutela della privacy
nel settore delle comunicazioni elet-
troniche. La Commissione si sta impe-
gnando per aumentare il numero di
contenuti digitali fruibili all’estero.
Già all’inizio del 2018 gli europei po-
tranno utilizzare i loro abbonamenti
online a film, musica, videogiochi e e-
book quando viaggeranno nell’UE. La
Commissione ha inoltre proposto di
facilitare alle emittenti la messa a di-
sposizione online di programmi in altri
Stati membri dell’UE.
Anche su questo punto, l’Italia sta col-
mando il divario con l’UE per quan-
to riguarda la digitalizzazione delle
imprese. Le imprese che utilizzano la
fatturazione elettronica sono il 30%,
percentuale superiore alla media UE
(18%), mentre le PMI ricorrono rara-
mente ai canali di vendita elettronici.
Tuttavia, le prestazioni dell’Italia sono
la di sotto della media UE anche se il
nostro Paese sta compiendo progres-
si. Nel complesso le imprese europee
utilizzano sempre più le tecnologie
digitali, come i software professionali
per la condivisione elettronica di in-
formazioni (dal 26% nel 2013 al 36%
nel 2015) o per l’invio di fatture elet-
troniche (dal 10% nel 2013 al 18% nel
2016). Anche il numero di PMI che usa
il commercio elettronico è lievemente
aumentato (dal 14% nel 2013 al 17%
nel 2016), ma meno della metà di que-
ste imprese vende in un altro Stato
membro dell’UE. Nel 2016 la Commis-
sione ha proposto nuove regole per
incentivare il commercio elettronico,
contrastando la pratica del blocco ge-
ografico, rendendo la consegna tran-
sfrontaliera dei pacchi meno costosa e
più efficiente e aumentando la fiducia
dei consumatori grazie a una migliore
protezione e applicazione delle nor-
me. Ha anche proposto di semplifica-
re l’imposta sul valore aggiunto per le
imprese che operano nel settore del
commercio elettronico nell’UE. Queste
iniziative, una volta adottate dal Par-
lamento europeo e dagli Stati membri,
agevoleranno le vendite e gli acquisti
oltre frontiera per privati e imprese.
giugno 2017
59