In September 2015, the United
Nations adopted the new Sustainable
Development Goals (SDG) for 2030,
formalizing a strategy for a secure and
sustainable future. The seventeen goals
constitute the framework for actions
that governments, organizations and
individuals around the world are starting
to undertake. But are we able, as of
today, to say that these objectives are
attainable? Locally, or everywhere? What
is the scale of the challenge? What can
companies do?
For these reasons, as part of the 2015
research and strategic innovation
program, DNV Glass has developed
a forecast for the future of the world
from now to the year 2050 entitled ‘The
Future of Spaceship Earth’. The study
evaluates the probability that humanity
achieves all seventeen SDGs by 2030.
The results were presented in a report.
The new publication contains both
forecasts and analyses of the solutions
proposed by the private sector. The
‘solutions’ were included together with
the United Nations Global Compact,
a UN initiative aimed at encouraging
businesses worldwide to contribute to a
sustainable future through the adoption
of sustainable and socially responsible
policies. DNV GL invited seventeen
leading companies from around the
world, all signatories of the Global
Compact, to share their experiences.
They foresee significant progress in
many areas. A projected population of
8.5 billion people by 2050. On average,
thanks to the per capita growth of GDP
in developing countries, there will be
greater access to education, energy,
food, clean water and adequate hygiene.
By contrast there will be slower GDP
growth in the advanced economies,
tending toward zero.
When businesses
contribute to
sustainability
giugno 2017
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zie alla crescita del PIL pro capite nei Paesi
in via di sviluppo, maggiore sarà l’accesso
a istruzione, energia, cibo, acqua pulita e
condizioni di igiene. Di contro si assiste-
rà ad una crescita rallentata del PIL nelle
economie avanzate, tendente a zero. Cre-
sceranno le disuguaglianze tra ricchi e po-
veri e i fenomeni come la crisi dei rifugiati
e conflitti. Così, mentre alcune economie
emergenti seguiranno le orme di Giappo-
ne, Corea e Cina e giungeranno a ritmi di
sviluppo economico accelerati e costanti,
molte delle nazioni più povere resteranno
in condizioni di relativa povertà. Il fabbi-
sogno mondiale di energia aumenterà nei
prossimi quindici anni, per poi stabilizzarsi
nel momento in cui la riduzione dell’inten-
sità controbilancerà la domanda legata
alla crescita del PIL. Le energie rinnova-
bili raddoppieranno la propria incidenza
dopo il 2030 e forniranno metà dell’ener-
gia impiegata a livello globale nel 2050.
Tuttavia, il mondo continuerà a bruciare
quantitativi non sostenibili di carbone, pe-
trolio e gas. Da qui al 2040, le emissioni di
CO
2
avranno superato il cosiddetto carbon
budget, ossia il limite al di sotto del qua-
le si potrebbe contenere il riscaldamento
globale entro i 2 °C rispetto ai livelli prein-
dustriali. L’inerzia del sistema energetico
mondiale farà salire le temperature a circa
2,5 °C al di sopra di tali livelli, mentre pro-
seguirà lo sfruttamento di molte risorse
oltre la capacità del pianeta. La previsione
indica non solo che il ritmo a cui procede
la decarbonizzazione dell’energia risulte-
rà insufficiente, ma anche che il degrado
ambientale con la perdita di aree vergini,
di biodiversità, di risorse marine e l’erosio-
ne dei suoli risulteranno particolarmente
gravi. La qualità della vita resterà bassa nei
Paesi in via di sviluppo e si deteriorerà in
quelli sviluppati. Cambiamento climatico e
povertà sono strettamente correlati.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile
Il modello previsionale è stato applica-
to a cinque Macroregioni per valutare la