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giugno 2017

18

mo avuto modo di incontrarlo durante Fe-

stival dell’Economia di Trento.

Professor Pisani-Ferry, Macron ha an-

nunciato molti obiettivi relativi all’Euro-

pa: il completamento dell’unione banca-

ria, il ministro delle finanze europeo, un

fondo monetario europeo, gli eurobond,

un sussidio di disoccupazione comune.

Quale può essere la roadmap?

“Per limitarci agli aspetti economici, ci

sono temi che vanno affrontati nel breve

termine, come la Direttiva sul ‘Posted La-

bour’ (distacco dei lavoratori all’interno

dell’Unione, ndr). Non è una questione di

principi ma di applicazione e di migliora-

mento delle regole, perché c’è il pericolo

che venga percepita come qualcosa che

farà crescere la concorrenza sleale”.

E quali altri temi dovranno essere af-

frontati non nel brevissimo termine?

“Per quanto riguarda le questioni di politi-

ca monetaria e bancaria, il completamen-

to dell’unione bancaria è chiaramente una

delle componenti a cui mirare. L’unione

bancaria è stata un passo audace che mira-

va ad affrontare una debolezza sistemica

dell’euro. Tuttavia dev’essere completata

in modo che la relativa vulnerabilità venga

eliminata”.

Sarà la prima misura a essere ottenuta,

visto che sembra la più semplice?

“Non penso che dovremmo iniziare dalla

cosa più semplice, dal frutto più a por-

tata di mano. La discussione deve essere

onnicomprensiva, deve partire da quello

che non funziona, dalle opzioni dispo-

nibili che dovremmo considerare. Non si

può cercare di avere l’unione bancaria e

un programma di garanzia dei deposi-

ti senza affrontare gli altri aspetti della

questione: qual è il rischio bancario, co-

me trattiamo i rischi, come trattiamo il

circolo vizioso tra titoli di Stato e banche

(tema che riguarda soprattutto le ban-

che italiane, ndr), che succede se ci sono

difficoltà con i titoli di Stato. Tutti questi

problemi sono collegati, quindi bisogna

affrontarli tutti contemporaneamente.

Partire dai frutti più a portata di mano

ha un’attrazione superficiale, per il fatto

di poter dire che si è ottenuto qualcosa.

Ma se ci si muove velocemente su un solo

fronte, ci sono anche dei contro”.

Quali?

“Un Paese si può vedere in difesa su una

certa questione. Ci sarebbero tensioni tra

chi paga e chi riceve benefici. Invece se si

allarga la discussione, questo circolo vizio-

so viene bloccato immediatamente. Non

L

e bandiere dell’Europa che han-

no accompagnato la campagna

elettorale e poi i discorsi vittoriosi

di Emmanuel Macron si sono impressi nel

nostro immaginario collettivo. Sono state

una sorpresa, come un risveglio dopo anni

di crescita culturale degli euroscettici, da

Londra a Vienna. Sono state accompagna-

te da parole forti e promesse impegnative:

l’Unione Europea, è stato scandito nel pro-

gramma elettorale di En Marche, il partito

fondato da Macron, dovrà dotarsi di una

difesa comune, di un ministro delle Finan-

ze europee dell’Eurozona, di un sussidio di

disoccupazione comunitario e di molti altri

strumenti, a partire dagli Eurobond. Pochi

sanno, però, che a redigere quel program-

ma è stata una persona che tutte quelle

idee le ha affinate da molti anni. Stiamo

parlando di Jean Pisani-Ferry, un econo-

mista che insegna alla Hertie School of

Governance di Berlino e alla Sciences Po di

Paris e che per molti anni è stato conosciu-

to soprattutto come fondatore del pre-

stigioso centro studi Bruegel di Bruxelles.

Forte di quest’esperienza ha accompagna-

to la crescita di Macron e, quando questi è

diventato candidato alla presidenza, ne è

diventato il responsabile del programma.

Chi conosce bene il professor Pisani-Ferry

lo definisce un europeista di ferro. Abbia-

Eccochièla

menteeconomica

dietroMacron

L’exploitdiEmmanuel

Macronallerecenti

presidenziali francesiha

rappresentatoancheuna

novitàintemadiprogrammi

moltoeurocentrici.Uno

deimaggioriarteficidella

vittoriadelneopremier

transalpinoèsenza

dubbioJeanPisani-Ferry,

economistadi famaed

europeistadi

ferro.Lo

abbiamoincontratoe

abbiamocercatodicapire

comerivoluzionerà l’Europa

diFabrizioPatti