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sono state coinvolte le prime organiz-
zazioni che da sempre si occupano di
questi temi, Caritas, Banco Alimentare
e Comune di Milano in prima fila. Serve
una dotazione straordinaria e importan-
te per costruire un modello che contrasti
in modo concreto e duraturo la povertà
in città. Si entra ora nella fase operativa
del progetto. Il piano triennale punta a
realizzare un sistema integrato cittadino
di contrasto alla povertà, in stretta siner-
gia con il Comune di Milano, che sia in
grado di aiutare le famiglie a uscire dalla
situazione di bisogno. Il primo passo è
una mappatura che traccerà le diverse
situazioni di povertà, anche quelle che
oggi faticano ad emergere. Questo stru-
mento permetterà la progettazione di
interventi più efficaci e organici. È stata
una grande emozione incontrare il San-
to Padre; alcuni mesi fa ci aveva esortato
ad occuparci dei più deboli e della po-
vertà dei bambini e delle famiglie, una
piaga intollerabile, che stride ancor di
più in una città come Milano. Intendia-
mo attivare, mobilitare e integrare tutte
le risorse esistenti, indirizzandole di più
e meglio verso chi è in difficoltà. Consa-
pevoli che il problema non esiste solo a
Milano. Nel salutarmi, mi ha dato una vi-
gorosa pacca sulla spalla e ha detto ‘bra-
vo Giuseppe, andate avanti!’”.
Presidente, Fondazione Cariplo è molto
attiva anche nella promozione del pa-
trimonio artistico e culturale. Un esem-
pio è il parco dell’Arte di Milano. Per
molte imprese, anche manifatturiere, la
contaminazione con l’arte sta prenden-
do sempre più piede. Cosa ne pensa di
questo connubio?
“Non solo cultura milanese, anche se sul
capoluogo lombardo si sono concentrati
4.000 progetti con un impegno podero-
so da parte della Fondazione: oltre 500
milioni. Ma non mi piace raccontare que-
ste cose con le cifre, il filantropo non lo
fa per fregiarsi delle cose fatte. C’è una
ragazza coreana a Cremona che ha rac-
colto l’eredità dei liutai e degli artigiani
del violino lombardi; si chiama MinJeong
Kang. C’è un filmato su Youtube che rac-
conta la sua storia. Si intitola ‘Un pezzo
di legno’. Un violino, in principio, è solo
un pezzo di legno. L’amore e la passio-
ne dei liutai della provincia di Cremona
fanno suonare quel legno. Era venuta in
Italia per studiare. Si è fermata qui, si è
sentita accolta, ha imparato un mestiere.
È diventata una specie di star sui Social
network. Il suo video con la sua storia,
la sua passione è stato visto da tantissi-
me persone in Italia e moltissimi sono i
suoi conterranei che hanno saputo attra-
verso il web che lei è qui in Italia e vive
una specie di favola. Questa ragazza è
solo una dei protagonisti della rivoluzio-
ne culturale avviata con il progetto dei
sei Distretti Culturali in Lombardia; con
questo progetto la Fondazione non ha
fatto solo il filantropo ma ha costruito il
modello e dimostrato non oggi ma dieci
anni fa ormai che con la cultura si man-
gia davvero, e ci si nutre di senso. Certo
abbiamo anche investito nel progetto 20
milioni di euro che hanno prodotto un
effetto leva per oltre 60 milioni di euro
complessivi investiti sulla cultura da al-
tri che si sono affidati: sono stati più di
cento i partner, 123 interventi realizzati,
3.035 imprese coinvolte. Tutto questo si-
gnifica posti di lavoro legati alla cultura.
Molti di questi sono giovani del territo-
rio. Nella storia della giovane coreana,
c’è un messaggio in più; un messaggio
di integrazione, attraverso l’arte del sa-
per fare. Questo accade anche a Milano
che è un laboratorio di innovazione per
natura. Qui in questa città abbiamo rac-
colto le prime sfide culturali, perché qui
arrivano in anticipo: i teatri stanno rina-
scendo con la creatività giovanile, i muri
e i restauri non sono più solo interventi
di ripristino, ma diventano luoghi in cui
poi si ritrovano le persone. La cultura
ha bisogno di un faro, di idee e ci tanto
dialogo. A Milano questo c’è. Non sia-
mo un bancomat, dettiamo le strategie.
3 miliardi di attività filantropica, 30 mila
progetti realizzati in 25 anni, di questi un
miliardo di euro e oltre 11 mila progetti
per l’arte e la cultura. Lei la chiama spon-
sorizzazione…? Io non ne conosco altri…
nemmeno quelli che oggi si danno da fa-
re, per fortuna, con art bonus e tax cre-
dit. Però le facilitazioni fiscali sono una
buona opportunità, anche in questo caso
le collaborazioni con le aziende per noi
sono fondamentali, con Federlegno ad
esempio stiamo realizzando grandi pro-
getti. Dobbiamo lavorare insieme, profit
e non profit. Non ci facciamo concorren-
za. Ma possiamo rafforzarci a vicenda”.
@lurossi_71
I Leaving Teatro danzano attorno alla scultura
‘Tra il memoria e oblio’ di Paolo Delle Mona-
che al Parco dell’Arte dell’Idroscalo di Milano.
Installazione al Museo dei Giovani Artisti all’I-
droscalo di Milano: Sara Marioli ‘Viewpoint’.
giugno 2017