novembre 2016
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IlrecentecasoApple-Irlandaharipropostounaquestioneancoranonrisolta:creareunabaseimponibile
comuneatuttiiPaesieuropeietrovareunaformulapertassareallostessomodoiprofittidelleaziende.L’Italia
èalprimopostonellaclassificamondialeperquantoriguardailprelievofiscalealleimprese
bucks chiamate nell’autunno del 2015 a
versare tra i 20 e i 30 milioni di euro per i
vantaggi fiscali ottenuti da Lussemburgo
e Olanda. Sempre secondo i calcoli di Bru-
xelles sia Fiat sia Starbucks avrebbero pa-
gato tasse in Olanda e Lussemburgo dello
0,4% e 0,6% rispettivamente.
Dove vanno le multinazionali?
Le attuali imposizioni fiscali infatti per
società e utili nei singoli Paesi dell’Unione
Europea sono assolutamente disallineate.
Le multinazionali hanno così la facoltà
non solo d’insediarsi fisicamente nei Paesi
che assicurano migliori condizioni fiscali,
ma anche d’implementare modelli mana-
geriali, produttivi e di transfer price per
spostare all’interno del gruppo ricavi e
costi in modo da limitare l’impatto sulle
tasse. Per rispondere a questa situazione
già lo scorso 8 dicembre 2015 la Commis-
sione Europea ha varato la Direttiva 2376
che prevede lo scambio automatico tra le
amministrazioni fiscali dei ruling preven-
tivi di natura cross border e dei cosiddet-
ti Apa (accordi preventivi con l’autorità
fiscale sulla determinazione dei prezzi
di trasferimento). Questa Direttiva deve
essere attuata da parte degli Stati Uniti
entro il 31 dicembre 2016 e applicata dal
1 gennaio 2017, con riguardo a ruling
emessi, modificati o rinnovati dopo il 31
dicembre 2016, oltre che a certe condizio-
ni, a ruling pregressi. L’iniziativa si basa
sul piano Beps (Base erosion and profit
shifting), promosso da Ocse dal 2013, per
L
a Commissione europea ha re-
centemente preso la controversa
decisione, senza precedenti, di far
pagare alla Apple le tasse eluse in Irlan-
da. Si tratta di almeno 13 miliardi di euro
di tasse non versate. La tassazione favo-
revole di cui ha usufruito Apple è stata
considerata un aiuto di stato. Apple e lo
stesso governo irlandese intendono però
ricorrere in appello contro la decisione,
cosa che l’azienda statunitense aveva
già detto di essere intenzionata a fare
nel caso di un trattamento ritenuto ‘non
equo’ da parte delle autorità europee. Il
governo irlandese intende ricorrere altre-
sì contro la UE per non incassare i 13 mi-
liardi. La vicenda Apple segue analoghe
vertenze che hanno coinvolto Fiat e Star-
Tassazione
alleimprese:l’Italiabatte
tutti(innegativo)
diAlbertoGiordano