It’s been a very successful year for Massimo
Scaccabarozzi, both as president
of Farmindustria, an association of pharma
companies, and at the helm of Janssen Italia,
of which he has been president and CEO since
2001. Indeed, an additional year was recently
appended to his third mandate as president of
the association, which will expire in 2018, and
he was given the prestigious international ‘Le
Fonti’ awards as 2015’s CEO of the Year for
pharmaceutical innovation at Janssen Cilag,
the multinational which celebrated 40 years
activity in Italy. We talked with him about this
industry, one of the feathers in our nation’s cap:
“2015 confirmed Italy’s position of excellence
in pharmaceutical production in the EU. We’re
second in Europe, after Germany, but our goal
is to aim for the top spot in the medium term,
since we’re already ahead in terms of per capita
production. Among the big EU producers,
Italy accounts for 26% of total production
and 19% of the market. Within Italy, in
2015 the pharmaceutical industry continued
to add value to the country: we are first in
Europe in export growth, which has always
been the engine of growth for pharmaceutical
companies. But beyond the numbers, we are
very proud of the fact that the innovative
value of drugs and vaccines produced in Italy
and exported worldwide is also growing.
Worldwide there are more than 7,000 drugs
in development thanks to research conducted
in Italy, which is becoming increasingly
specialized in areas like biotechnology (324
products in development), vaccines, blood
derivatives, advanced therapies, rare diseases
and general medicine. Innovation is born
through networks, through public-private
partnerships, non-profits and universities – as
demonstrated by two concrete examples of
excellence: the world’s first ex vivo gene therapy
drug, and the world’s first drug based on stem
cells are both Italian”.
Italian is the language of
pharma excellence
oltre 30 miliardi grazie al traino da record
dell’export (73%)”.
Nel suo discorso all’Assemblea Pubblica
di Farmindustria ha parlato di un Rinasci-
mento della ricerca. Ci spiega meglio che
cosa significa?
“In effetti il 2015 è stato un anno partico-
larmente prolifico. In Europa sono state
approvate 70 nuove molecole, dieci anni
fa erano 20. Un dato che mostra come la
ricerca farmaceutica abbia avuto un pro-
fondo cambiamento paradigmatico, av-
viato con la decodifica del genoma uma-
no. Oggi raccogliamo i successi negli studi
che anni fa si sono concentrati su malattie
che non avevano adeguate risposte tera-
peutiche: parliamo dell’epatite C, ma è so-
lo uno dei tanti esempi. Mi piace definirlo
uno tzunami, in positivo ovviamente, che
non distrugge ma dà speranza a tanti ma-
lati. E questo grazie alla medicina di pre-
in Europa per crescita dell’export, che è da
sempre il motore della crescita per le im-
prese del farmaco.
Dal 2010 al 2015 l’export farmaceutico
dell’Italia è infatti cresciuto significativa-
mente più delle più della media UE28,
(+57%) e più di tutti i Big dell’UE. Un in-
cremento che ha determinato 6.000 nuovi
assunti, in aumento di circa il 20% rispetto
ai quattro anni precedenti.
Ma, aldilà dei numeri, siamo molto orgo-
gliosi del fatto che cresce il valore innova-
tivo di farmaci e vaccini prodotti in Italia
ed esportati in tutto il mondo. A livello
globale sono più di 7.000 i farmaci in fa-
se di sviluppo, anche grazie alla ricerca
svolta in Italia, che si specializza sempre
più in ambiti quali le biotecnologie (324
prodotti in sviluppo), i vaccini, gli emo-
derivati, le terapie avanzate, le malattie
rare e la medicina di genere. L’innovazio-
ne nasce in rete, attraverso le partnership
pubblico-privato, il no-profit, le universi-
tà. Come dimostrano due esempi concreti
di assoluta eccellenza: il primo farmaco
di terapia genica ‘ex-vivo’ è italiano, il
primo farmaco al mondo a base di cellule
staminali è italiano”.
Farmindustria ha deliberato di proroga-
re di un anno oltre la naturale scadenza
di tutti gli organi associativi. Il suo terzo
mandato, dunque, sarà di un anno più
lungo. Come si sente nella veste del presi-
dente più longevo dell’associazione?
“Ne sono molto orgoglioso e felice di
proseguire un percorso che ci porterà a
ridisegnare la governance del sistema in
Italia. Abbiamo la necessità di affrontare
nuove sfide che riguardano la sostenibi-
lità e l’innovazione. Le scelte dei prossi-
mi mesi delle istituzioni, così come delle
imprese e degli stakeholder, sono quelle
che andranno a determinare il prossimo
decennio. Il nostro compito è quello di
attrarre investimenti per competere a
livello globale. Solo così le imprese del
farmaco Made in Italy, a capitale italiano
o internazionale, potranno spingere sul-
la crescita e consolidare i risultati finora
raggiunti. Sia nella R&S, con un aumento
degli investimenti negli ultimi due anni
del 15%, sia nella produzione, arrivata a
Massimo Scaccabarozzi ritira il
premio ‘Le Fonti’, CEO dell’anno
2015, per l’innovazione farmaceutica.