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marzo 2016

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nel 2013. Si chiude il consolidamento della

parte desktop della piattaforma. D’ora in

poi Egomnia può dedicarsi alle attività di

marketing. Ho anche dei partner esterni

che mi aiutano: Microsoft mi ha regalato

6.000 dollari da investire in pubblicità e

Google mi dedica un team gratuitamente

per lo sviluppo di attività promozionali sul

suo portale. Gli americani credono molto

nelle start-up e cercano di incentivarle. In

questo momento la stampa internaziona-

le mi segue, è il momento giusto per oltre-

passare i confini nazionali”.

Il prossimo passo?

“Io che non ho mai chiesto un euro a

nessuno adesso posso permettermi di

chiedere. Ho una piattaforma solida, ho i

clienti, sono aumentati gli iscritti che og-

gi sono più di 500.000. Riconosco un va-

lore a quello che ho, quindi potrei avere

la presunzione di chiedere a qualcuno di

entrare in società con una partecipazio-

ne. È il momento perfetto per aprire a un

investitore, per accelerare la crescita. Ho

già ricevuto molte proposte nonostante

il portale non abbia ancora raggiunto la

massa. Ma aspetto l’investitore ideale,

un’azienda attiva nel mercato delle risor-

se umane… “.

Ogni tanto non sembra di giocare un po’

a Risiko?

“Ho formato un carattere per cui mi pia-

ce stare da solo per muovermi e fare que-

sti azzardi che magari nessuno farebbe…

Non chiedo aiuto, vado, mi butto! Questo

giocare a Risiko, questo rischiare ed es-

sere bravo nel farlo mi permette di sem-

brare più importante di quello che sono

in quel momento e di attrarre l’interesse

di altre realtà pronte a darmi fiducia. La

sfida sta nel non deluderle e finora mi

sembra di aver lavorato bene. Arrivano i

contatti e così mi fanno ottenere davve-

ro quello che ho presentato. Io magari ho

venduto più che il prodotto in sé, l’idea.

Ma così è arrivato anche il prodotto. È

successo così per il World Economic Fo-

rum, che avrebbe potuto scegliere qualsi-

asi altra applicazione per le sue necessità

e invece ha scelto Egomnia perché sono

stato convincente”.

Un consiglio ai giovani che vogliono met-

tersi in proprio

“Consiglio di provarci fino in fondo, di

investire per primi sulla loro idea e di la-

vorare ogni giorno duramente anche per

tutte le persone che credono in loro e nel

loro progetto. Il successo è per pochi e non

sempre arriva, ma a prescindere dal suc-

cesso, l’arricchimento personale che si avrà

alla fine del percorso sarà una vittoria in-

dividuale”.

Quella prima foto di Matteo Achilli al pc,

con le maniche di camicia rimboccate,

quando non aveva niente da perdere. Co-

s’ha da perdere oggi?

“Oggi ho qualcosa da perdere ma conti-

nuo a ragionare e mi comporto come se

non avessi niente da perdere. Questo mi

permette di rischiare senza avere pau-

ra, metto la faccia sempre, rischio con il

lancio internazionale, con l’apertura agli

investitori. Dovessi perdere tutto doma-

ni io so, guardando quella foto in cui

non avevo niente, che comunque anco-

ra adesso, che ho qualcosa, e in futuro,

che avrò magari di più, non ho niente da

perdere”.

Domanda e offerta si incontrano

Egomnia.com

è un portale costruito su una sorta di

algoritmo, che valuta le competenze degli iscritti e

fornisce alle aziende un parametro unico di giudizio in

fase di recruiting, assegnando al curriculum di ciascun

utente un ‘ranking’, una valutazione, in base a tutti i

contenuti presenti online e li indicizza per importanza.

Attraverso questa tecnica Egomnia permette alle

aziende di effettuare una ricerca secondo parametri

precisi inseriti dagli utenti: titoli di studio, esperienze

lavorative, età, lingue parlate. Tutte le volte che

l’utente inserisce un nuovo certificato il suo profilo si

aggiorna. Il sistema attribuisce un punteggio a ogni

esperienza fatta ed elabora la classifica. Più dati

si inseriscono, più si può agire sul proprio ranking:

dunque è bene segnalare anche eventuali esperienze

all’estero, tirocini, hobby, e tutto ciò che riesce a

saturare le proprie competenze. Alle aziende si offre

poi la possibilità di scremare i candidati impostando

filtri di ricerca. Uno strumento che riassume dunque

l’efficienza del PageRank di Google, la condivisione di

informazioni professionali di LinkedIn e la creazione di

una community in stile Facebook: un perfetto mix 2.0

orientato all’attualissimo tema della ricerca del lavoro.