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marzo 2016

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no napoletano porta fortuna. Fu il nostro

primo brevetto. Oggi vede nel mondo

questi corni in ceramica e in tutte le fog-

ge sono diventati una moda”. L’azienda è

arrivata attualmente a produrre, sempre

secondo i vecchi canoni qualitativi, circa

50 quintali di pasta senza glutine. La Cac-

cavella è, inoltre, il formato di pasta più

grande al mondo e riprende la forma delle

pentole di terracotta di una volta e, tra il

centinaio di formati presenti nella produ-

zione dell’azienda di Gragnano, quello

più venduto ed ‘emozionale’. “L’idea della

Caccavella è nata da uno scherzo che vole-

vamo fare a mio fratello Antonino - narra

Moccia -: era il 2008 e gli portai un pacco

di pasta per quel tempo enorme, ottenu-

to modellando una pasta sfoglia per dolci

e facendogli credere che c’era un pastaio

più bravo di lui che aveva creato un forma-

to impensabile da produrre perché di una

difficoltà unica, quasi impossibile. Mio fra-

tello sembrò non raccogliere la sfida, ma a

distanza di 6 mesi, quando ormai l’episo-

dio era andato nel dimenticatoi, Antonino

l’ha prodotto. Ecco, anche in questo caso

abbiamo unito l’emozione e l’intuizione”.

L’emozione è quello che può fare la diffe-

renza nella filosofia de La Fabbrica della

Pasta: “L’importante oggi è trovare il mo-

do di diversificarsi dagli altri”, esplicita il

general manager.

Produzione e territorialità

Ma tra gli ingredienti del successo dell’a-

zienda di Gragnano c’è anche l’innovazio-

ne tecnologica nelle linee produttive, per

la quale ogni anno viene investito il 5%

del fatturato. “Innovare anche in questo

senso per noi è fondamentale - si adden-

tra il general manager -: pur mantenendo

le materia prime della tradizione oggi, la

tecnologia è fondamentale”. La macchina

che impasta la semola con l’acqua oppure

la trafila, la cella che asciuga la pasta op-

pure la confezionatrice: tutta la linea pro-

duttiva ora è costantemente monitorata

attraverso un apposito software che ne

controlla la costanza della temperature

dell’acqua o la sua variazione coerente-

mente con quella della umidità atmosfe-

rica. Per questa sua attenzione all’innova-

zione anche tecnologica, La Fabbrica della

Pasta è il primo pastificio al mondo che ha

ottenuto la certificazione IGP, uno stan-

dard che comporta l’adozione di stringen-

ti normative anche in termini di organiz-

zazione interna del lavoro e che impone

delle regole legate all’utilizzo delle mate-

rie prime, principalmente quelle relative

al metodo di asciugatura. “Gragnano è

l’unica città al mondo che per la pasta ha

la certificazione IGP, l’origine geografica

protetta - conclude orgoglioso Ciro Moc-

cia -. E questa certificazione che abbiamo

ottenuto va anche a beneficio di tutti i

pastificio di Gragnano che producono nei

canoni del disciplinare”.

@lurossi_71