marzo 2016
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zature e gli impianti che consentono delle
produzioni di standard elevati sono di altis-
simo livello. Ma soprattutto siamo gratifi-
cati dalla competenza e dalla passione dei
nostri dipendenti che ci consentono di su-
perare brillantemente i più severi controlli
istituzionali e di metterci nelle condizioni,
con creatività e professionalità, di raggiun-
gere nuovi sviluppi industriali”.
Esiste un modo etico di fare impresa? E in
chemodo si può realizzare?
“Oltre al primario dovere di un imprendi-
tore che è quello di essere più che equo
nei confronti dei propri dipendenti, esi-
stono esigenze di correttezza anche verso
l’ambiente che circonda, mi riferisco alla
necessità di limitare al massimo l’inqui-
namento oltre a quello di essere attento
alle vere necessità dei nostri clienti. In de-
finitiva bisognerebbe avere sempre come
riferimento non tanto l’obiettivo sconta-
to del profitto (senza profitto non si può
crescere e realizzare il proprio oggetto
sociale) piuttosto il meta-obiettivo che
ogni azienda ha. Nel nostro caso la diffu-
sione ad un numero sempre maggiore di
persone di medicinali efficaci, innovativi e
senza effetti collaterali. L’azienda inoltre è
molto partecipe a varie attività di respon-
sabilità sociale. In tale ambito le nostre va-
rie iniziative sono visibili nel nostro sito a
socialhub.guna.it”.
@anto_pelle
Possiamo dire che è in un certo senso la
realizzazione di un sogno?
“Oggi possiamo dire che il nostro sogno
inconsapevole è andato al di là di quanto
avremmo potuto immaginare all’epoca,
grazie al forte desiderio di impegnarci in
un campo in cui credevamo e al sottile
piacere di andare controcorrente”.
La filosofia dell’azienda è da sempre quel-
la di produrre e commercializzare farmaci
efficaci, innovativi e senza effetti collate-
rali, in grado di guarire e prevenire le ma-
lattie, migliorando le difese immunitarie.
Siete riusciti negli anni a far passare que-
stomessaggio ai pazienti?
“Fortunatamente rispetto a 30 anni fa la
consapevolezza di un numero sempre cre-
scente di persone nei confronti del signifi-
cato di salute e di malattia si è decisamente
evoluto. Una importante minoranza della
popolazione ha maturato la profonda con-
vinzione che l’essere umano è un delicato
insieme di corpo mente emozioni ed anima
e che quindi le terapie che si rifanno ad una
visione riduzionistica non corrispondono al-
le loro esigenze. Da parte nostra un certo
contributo a far emergere questa visione
olistica della salute e della malattia pensia-
mo di averlo dato. Soprattuttomettendo in
condizioni il medico e il farmacista di me-
glio conoscere le discipline di cui ci occupia-
mo. L’attività di formazione, che abbiamo
sposato dall’inizio, è oggi amplissima. Ogni
anno direttamente o sostenendo associa-
zioni mediche del settore, promuoviamo
oltre 500 giornate di insegnamento rivolto
a medici in primis e a farmacisti”.
Oggi si parla molto di riqualificare le pe-
riferie. In questo senso, siete stati un po’
dei precursori in quanto i vostri laborato-
ri di Milano, in via Palmanova, sono stati
realizzati con una facciata multicolore. Ci
racconta come nasce questa idea?
“La nostra è una tipica azienda famiglia-
re. Ci teniamo a fare le cose per bene. Dico
spesso che fare una cosa bella o farla brut-
ta ci vuole lo stesso tempo. Al limite a farla
bella si spende un po’ di più. Ma in cambio
si ha la soddisfazione di godere della bel-
lezza di ciò che si ha creato. In questo caso
con l’architetto Ivo Pellegri entrammo su-
bito in sintonia per dare al nuovo labora-
torio una immagine colorata, trasparente
e gaia, consona ad uno stabilimento indu-
striale omeopatico. Una particolare soddi-
sfazione è stata nel verificare come i vicini
del quartiere avessero capito lo spirito del-
la nostra idea di voler dare un contributo
a migliorare l’estetica della zona e ce l’ab-
biano manifestato a più riprese”.
I laboratori Guna sono un po’ il vostro fio-
re all’occhiello…
“Siamo molto soddisfatti non solo del risul-
tato estetico dei nostri laboratori ma anche
della componente tecnologica: le attrez-