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rmo

maggio 2018

fication in mounting procedures) di Itia-CNR (l’Istituto

di tecnologie industriali e automazione del centro na-

zionale delle ricerche di Milano) che sta sviluppando un

progetto particolarmente innovativo: in stretta collabo-

razione con Kuka, è stata infatti individuata una solu-

zione di human-robot collaboration mirata al settore

aerospaziale che migliora l’assemblaggio di componenti

pesanti come le cappelliere presenti in cabina.

Fino ad ora, infatti, tutte le finiture e gli allestimenti

interni venivano eseguiti manualmente, perché era

impossibile accedere all’area di lavoro con macchinari

ingombranti, statici e pesanti o installare strutture fisse.

Grazie alle nuove soluzioni tecnologiche, a schemi avan-

zati di controllo e a funzionalità virtuali per guidare l’e-

secuzione - con l’utilizzo di un robot collaborativo LBR

iiwa ultraleggero di dimensioni e di portata adeguata

e della versatile piattaforma mobile Kuka flexFellow -

Itia-CNR ha raggiunto l’obiettivo di alleviare l’operatore

nella realizzazione di un lavoro fisico faticoso, all’in-

terno di uno spazio particolarmente ristretto.

Il team ha lavorato per migliorare la sicurezza dell’ope-

ratore durante la fase di sollevamento dei componenti

pesanti, semplificando il processo di assemblaggio con

una soluzione robotica collaborativa ergonomica pro-

grammabile in apprendimento manuale, ma anche in

grado di ricevere istruzioni direttamente da codici QR.

Questa soluzione permette inoltre la possibilità di un

sollevamento manuale senza sforzi, con effetto ‘zero

gravità’, e un posizionamento dei componenti più ra-

pido e più accurato.

“Abbiamo sviluppato un’applicazione completa - com-

menta Loris Roveda di Itia-CNR - che va dal recupero dei

componenti fuori dall’aereo all’approvvigionamento in

modo autonomo all’interno della cabina, per passare

alla finalizzazione degli assemblaggi. Le ‘guideline’ del

progetto erano molto dettagliate, basate su requisiti

specifici forniti dall’end-user. La nostra soluzione non

standard, grazie al contributo di Kuka, ha unito robo-

tica mobile e robotica collaborativa, con la persona al

centro assistita dal robot. L’operatore non deve più svol-

gere compiti pesanti, ma conserva un ruolo di supervi-

sione, ad alto valore aggiunto, soprattutto durante la

delicata fase di assemblaggio”.

Accessi e ingombri.

Queste operazioni di montaggio

devono tenere in considerazione tutti i limiti di ingom-

bro di uno spazio di lavoro ristretto e anche delle di-

mensioni del portello di ingresso, così come del limitato

carico possibile sul pavimento della cabina. La piatta-

forma mobile, che può essere spostata a mano a mano

che l’assemblaggio avanza, utilizza il cobot leggero

installato a bordo solo quando necessario, ad esempio

per assistere l’operatore nel montaggio dei pannelli la-

terali o delle cappelliere. È stato inoltre sviluppato un

robot collaborativo specifico, ad alto carico, per il solle-

vamento delle cappelliere.

All’interno dello stesso ‘framework’, questo innovativo

progetto di Itia-CNR è inserito in un cluster con altri due

progetti molto interessanti per l’industria aerospaziale:

uno riguarda il re-design dei componenti per consentire

l’automazione dei processi, l’altro utilizza ambienti di re-

altà virtuale aumentata per assistere l’operatore durante

le varie fasi di assemblaggio e per simulare i processi.

“Anche se è stata sviluppata per l’industria aerospaziale

- conclude Roveda - in realtà questa applicazione può

essere utilizzata in molti altri settori industriali quali

l’automotive e la produzione di treni e navi”.

L’industria aerospaziale ‘spicca il volo’ anche grazie al

contributo dei robot Kuka, fondamentali sia nel pro-

cesso produttivo di uno dei settori europei tecnologica-

mente più all’avanguardia sia nelle fasi di laboratorio,

nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni e innovazioni,

in stretta collaborazione con i top player e con i princi-

pali centri di ricerca pubblici e privati.

Un robot collaborativo su piattaforma mobile può alleviare l’operatore nella realizzazione di un lavoro fisico faticoso, ad esempio per assisterlo

nel montaggio dei pannelli laterali o delle cappelliere.