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mette Rob van Berkom, amministratore di Deonet

-, ma alla fine aumenterà il numero di persone che

lavora da noi. Ciò che cambierà saranno le mansioni:

i dipendenti diventeranno una sorta di ‘supervisori

di Yumi’, più che assemblatori.” Il primo Yumi ha già

il suo supervisore. È una ragazza polacca che si mo-

stra entusiasta del cobot e di lavorare con lui. Oggi

si occupa dell’alimentazione e dello scarico di tutti

i componenti. Secondo Verjans, “può intervenire

quando qualcosa non va. I tecnici sono chiamati a

intervenire al massimo due volte al giorno. Spesso si

SPECIALE

ASSEMBLAGGIO E ROBOTICA

tratta solo di stilare un semplice referto di difetti ed

errori sui quali lavorare”.

Coadiuvato dalla sua assistente, Yumi produce in

otto ore oltre tremila carte di credito USB. Un vo-

lume paragonabile a quello prodotto da un ope-

ratore umano efficiente, ma ancora migliorabile

secondo Van Berkom, il nostro obiettivo, natural-

mente, è quello di avere a breve una schiera di

Yumi operativi 24 ore al giorno. Se ad esempio un

supervisore è in grado di seguire cinque Yumi, le

prospettive si fanno davvero interessanti”.

Dopo il collaudo preliminare di ABB, nel giro di una settimana Yumi era installato e pronto all’uso nella sede di Deonet. Yumi è il primo robot industriale

collaborativo a due bracci sviluppato da ABB.