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aprile 2018
Alberto Tacchella: “Danobat nel mercato italiano sarà sempre più presente e
radicata”.
una cooperativa la filosofia è quella di tendere alla
perennità delle sue aziende e al benessere dei pro-
pri soci/dipendenti, reinvestendo gli utili in azienda
a beneficio dello sviluppo delle varie realtà azien-
dali. All’interno ci si sente tutti legati, si fa squadra
e questo sentimento si percepisce nettamente. Que-
sta è appunto l’aria che si respira. E il risultato è che
si lavora bene, sereni e si lavora tanto. Il benessere
interno ha come controprova che nel Gruppo non
ci sono sindacati ed è diffuso fra le persone un for-
tissimo attaccamento all’azienda. Io sto imparando
ad apprezzare sempre di più questo clima, perché ne
misuro, col passare del tempo, i benefici”.
Applicare questi concetti nel mercato di casa nostra non
dev’essere un’impresa facile…
“È un lavoro difficile e allo stesso tempo interes-
sante, per portarlo avanti ci stiamo prendendo il
tempo che serve, ma il metodo è vincente. La chiave
è il confronto: nei gruppi di lavoro ci si confronta a
fondo, non ci sono preconcetti né personaggi che,
a prescindere, hanno la verità in tasca e, alla fine,
si decide per il meglio. A questo si affianca una
grande efficienza e un rimarchevole impegno. Fac-
cio un esempio: dal primo giorno che siamo entrati
nel nuovo stabilimento italiano, è arrivato dalla
Spagna un ingegnere ventottenne con un solo bi-
glietto di andata e si è stabilito qui. Nel bagaglio
ha portato un enorme e contagioso entusiasmo. Ho
sempre in mente la scena di tutti noi, ramazze in
mano, a pulire il capannone e a sistemare i locali…
Ogni volta che ci ripenso mi appare l’immagine di
una mentalità vincente, fatta di passione, voglia di
fare, di slancio verso il futuro. E questa non è re-
torica ma un vero e proprio fattore di successo. Se
riusciremo a trasmettere anche solo un po’ di que-
sto entusiasmo, insieme con i nostri servizi e i nostri
prodotti, al mercato italiano, penso che otterremo
dei buoni risultati”.
Lei, da imprenditore italiano, immaginiamo che abbia
anche il compito, di far valere in azienda, oltre alle sue
competenze, anche le sue specificità…
“Senza dubbio. Sono nato e cresciuto immerso nel
mondo della rettifica e sono decenni ormai che vivo
questa realtà. Ho messo il mio bagaglio di espe-
rienza a totale disposizione del progetto Danobat,
con in più, naturalmente, quella parte buona e
sana di italianità che ci contraddistingue; per dirla
con una frase vorrei valorizzare quella voglia di
fare bene le cose tipica di tanti imprenditori ita-
liani bravi e onesti che, cifre alla mano, è stata alla
base dello sviluppo di un mercato che in Europa è
secondo solo alla Germania. Sono tante le qualità
che possiamo far valere”.
Ci vuole dire invece una cosa che non porterà sicura-
mente in dote del nostro modo di essere?
“Rispondo così: sto imparando a dire dei no, so-
prattutto quando si sa che una cosa non porta da
nessuna parte. Un difetto italiano è quello di im-
provvisarsi, inventarsi qualcosa pur di non perdere
un’occasione. Ecco, questo modo di ragionare va
abbandonato. Se devo trattare coi clienti devo farlo
in maniera corretta e responsabile, devo dire cosa
posso fare e cosa non posso fare. Credo che alla
lunga questo atteggiamento paghi, contribuendo
a costruire l’immagine di un’azienda seria e vera-
mente professionale”.
Quali sviluppi prevede per il mercato italiano nel settore
della rettifica? E come immagina Danobat Italiana fra
qualche anno?
“Quello italiano è un mercato dove si rettifica tanto,
ci sono dei distretti di assoluta eccellenza che nulla
hanno da invidiare al resto del mondo. Ne ho una
visione positiva, c’è una profonda cultura della pre-
cisione, con aziende che sono delle vere eccellenze;
la nostra subfornitura di questo settore è molto
apprezzata anche all’estero. Oltretutto stiamo assi-
stendo al ritorno in Italia di tante realtà che avevano
delocalizzato: del resto, laddove c’è una storia radi-
cata di competenze, è più naturale che si trovi il suc-
cesso. La precisione e la qualità si fanno in un modo
solo: con l’attitudine alla competenza. Danobat per
l’Italia ha degli obiettivi sfidanti, sulla base di un pro-
getto preciso che prevede delle tappe. Basti solo dire
che ci stiamo attrezzando per fare della produzione
qui nel nostro stabilimento. Quindi mi immagino la
nostra azienda nel mercato italiano sempre più pre-
sente e radicata”.
@dapascucci