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rmo

marzo 2018

pallet da parte della macchina confezionatrice per poi

spostarlo con un carrello elevatore in un’area di buf-

fer. I tempi morti tra un picking e l’altro dal fine linea

erano rilevanti (ciascun pallet ha un tempo di uscita di

3-4 minuti) ma non sufficienti per potere dedicare la

risorsa ad altri compiti. Il risultato era quello di avere

un operatore qualificato ‘bloccato’ in una attività a

scarso valore aggiunto per tutta la durata del turno”.

Serranti spiega inoltre come anche la continua in-

terferenza fra carrello e operatori abbia spinto Basf

Italia a ridefinire i processi per garantire una mag-

giore sicurezza oltre che a valorizzare il lavoro delle

risorse umane: “Per ottimizzare le operazioni a fine

linea packaging abbiamo valutato diverse alternative

rivelatesi tutte poco versatili. Per trovare una solu-

zione semplice, ma efficace e su misura ci siamo infine

rivolti a Linde MH per sviluppare un sistema AGV ba-

sato su carrelli a guida autonoma”.

Più valore aggiunto.

È Roberto Mola, product

manager Linde MH Italia, a entrare nel dettaglio

di quanto implementato: “La soluzione con AGV di

Linde per Basf consente di automatizzare un’attività

a scarso valore aggiunto aumentando il livello di si-

curezza. L’AGV, infatti, lavora in autonomia in uno

spazio circoscritto senza interferire con il lavoro degli

operatori”. Mario Serranti assicura che è stato pro-

prio questo aspetto a far propendere verso questa

soluzione innovativa e che va nella direzione dell’In-

dustria 4.0.

“Punto di forza della nostra soluzione - rivela Ro-

berto Mola - è la sua struttura massimamente con-

figurabile e il fatto di basarsi su mezzi Linde già

presenti sul mercato, e quindi di comprovata affi-

dabilità sul campo, e trasformati per diventare delle

macchine automatiche. Dal punto di vista software

il carrello dialoga direttamente con il PLC della linea

di confezionamento: è la linea, quindi, a dettare i

tempi e a invitare la macchina in missione per pre-

levare un pallet pronto o per alimentare il processo

con un pallet vuoto”.

L’operazione non ha richiesto modifiche strutturali,

né l’installazione di infrastrutture quali riflettori

laser, tracce per sensori ottici, sensori magnetici, linee

guida o bande magnetiche, ma solo una semplice an-

tenna Wi-Fi e un laser, posizionato sul carrello, che

misura istante per istante la distanza dalle principali

infrastrutture presenti nel magazzino (muri, scaf-

fali, pilastri ecc.) e, confrontando tale lettura con la

mappa dell’area di lavoro caricata via software, con-

sente all’AGV Linde di muoversi in uno spazio reale

riprodotto in modo virtuale nella memoria del car-

rello, una soluzione, quindi, che ha nella scalabilità e

nella componente software il punto più qualificante.

Sentinelle laser.

Nel dettaglio, il carrello è equipag-

giato con due laser anteriori, uno parallelo al terreno

per riconoscere la presenza di ostacoli o persone e uno

orientato diagonalmente dall’alto verso il basso in grado

di rilevare anche eventuali ostacoli che non poggiano a

terra. Sul fronte posteriore sono presenti altri due laser,

uno per monitorare l’attività delle forche e la presenza

del carico e uno parallelo al piano del terreno per iden-

tificare eventuali ostacoli. In caso di rilevazioni il mezzo

prima rallenta, poi si blocca in prossimità dell’ostacolo.

Qualora nascesse l’esigenza, l’operatore può passare da

una guida automatica a una manuale sfiorando sempli-

cemente il timone. Sulle forche invece, un segnalatore

di distanza, consente di verificare la corretta presa del

bancale ed evidenziare eventuali anomalie.

Il carrello è, inoltre, dotato di un doppio pulsante di

emergenza, segnalatore acustico e di luce blu spot

per segnalare agli operatori nell’area la propria pre-

senza e la rotta seguita. Questo ‘pacchetto’ assicura

all’AGV il massimo livello di sicurezza.

I carrelli Linde Robotics sono equipaggiati con una serie di laser,

anteriori e posteriori, che assicurano operazioni sicure ed efficaci.