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gennaio/febbraio 2018
OptoForce presenta quattro nuovi moduli applicativi per svolgere in modo più rapido ed
economico attività che richiedono la destrezza della mano umana
Il
senso
del tatto
nei
robot
di Franco Astore
O
ptoForce, azienda specializzata nel settore
della robotica, presenta quattro moduli
applicativi per i suoi sensori di forza/coppia mul-
tiassiali, che consentono alle aziende che operano
nell’industria, nel settore degli imballaggi, dei di-
spositivi elettronici e medicali di introdurre il senso
del tatto nei propri robot collaborativi e leggeri,
con conseguente aumento del numero di attività
automatizzate e risparmio di tempo. La società in-
tende inoltre consolidare le sue attività in Europa
meridionale dove la domanda è in costante crescita.
I fondatori di OptoForce, all’epoca studenti universi-
tari, stavano lavorando a un robot deambulante, ma
avevano diversi problemi relativi al peso, alla rigidità
e al costo dei sensori di forza multiassiali allora di-
sponibili. Per risolvere questi problemi, crearono un
prototipo degli attuali sensori che utilizzava la luce
infrarossa per rilevare le deformazioni del guscio si-
liconico. Questo approccio costituisce la base dell’at-
tuale soluzione OptoForce e garantisce misurazioni
precise anche con sovraccarichi del 200%.
Le applicazioni.
Facili da installare, leggeri e ro-
busti, i sensori a sei assi OptoForce introducono
il senso del tatto nei robot utilizzati per svolgere
lavori ad alta precisione, per esempio lucidatura,
box insertion e altre operazioni di montaggio di
precisione. Attualmente compatibili con i robot di
Universal Robots e Kuka (a breve anche con quelli a
marchio ABB e Yaskawa), i sensori OptoForce auto-
matizzano queste attività, migliorando l’efficienza,
velocizzando lo sviluppo dei progetti e riducendo i
ROBOTICA