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rmo

novembre/dicembre 2017

più veloce nel riposizionamento rispetto alle gene-

razioni precedenti”.

In EMO avete presentato delle applicazioni nell’Additive

Manufacturing per la riparazione di stampi, automatiz-

zando processi finora manuali. Ce ne parla?

“Certamente. Tra le tante applicazioni presentate in

EMO c’è un esempio di sistema laser cladding a de-

posizione di polveri, collocato sul prolungamento

della testa della macchina CNC a 6 assi continui. Que-

sto sistema riporta il necessario materiale sulla parte

di stampo danneggiata rimodellandola tramite fu-

sione della polvere. La macchina presente in EMO fa

parte di un complesso impianto montato all’interno

delle linee di produzione di BMW che prevede oltre

a questa macchina di ‘additive manufacturing’ ulte-

riori macchine a 5 assi Jobs per la fresatura di stampi.

Tutte le operazioni avvengono in linea in modo che

lo stampo possa essere riparato e/o modificato senza

avere perdite di tempo. Questa è una novità assoluta

ed è stata installata in BMW proprio in questi mesi.

In precedenza, questa era un’operazione che veniva

fattamanualmente da operai specializzati con la con-

seguente incertezza di precisione.

Attualmente siamo stati spinti da BMW ad integrare

nel sistema un’ulteriore funzionalità e più precisa-

mente la possibilità di effettuare la scannerizzazione

3D dello stampo, avendo così disponibile la superfi-

cie iniziale e finale dell’oggetto senza alcuna inter-

ruzione del ciclo di lavoro”.

In EMO avete presentato anche un’applicazione di finitura

stampi molto interessante.

“Sempre nel comparto degli stampi, abbiamo pre-

sentato in EMO una macchina in grado di eseguire la

super-finitura del pezzo. Applicando un accessorio de-

dicato siamo in grado di eseguire una operazione di

‘peening’ superficiale attraverso la martellatura dello

stampo che oltre a ridurre notevolmente la rugosità

superficiale, aumenta anche le caratteristiche struttu-

rali del materiale e diminuisce inmodo significativo le

operazioni di polishing manuale dello stampo”.

Dottor Livelli, come recepiscono le vostre macchine, e i

vostri servizi, i paradigmi di Industria 4.0?

“Ormai il termine Industria 4.0 è inflazionato, an-

cora un po’ e ce lo servono con cappuccio e brioche

al bar alla mattina! Scherzi a parte, ritengo che

siamo vicini ad una vera rivoluzione, perché IoT e le

recenti evoluzioni tecnologiche stanno cambiando

radicalmente la macchina utensile, che da oggetto

meccanico diventa sempre più supportato da elet-

tronica, software, sistemi di comunicazione. Ovvia-

mente questo è un tema che ci sta molto a cuore,

lo ritengo determinante nei prossimi anni. Questa

rivoluzione introdurrà un’ulteriore sfida nell’intera-

zione fra le nostre macchine ed il sistema di gestione

delle stessa da parte dei nostri clienti”.

In tema sempre di Industria 4.0 avete anche sviluppato,

con un partner, un software. Ci dice quali sono i benefici

per le macchine e il processo?

“Il prodotto, che è stato sviluppato da Open Data e si

chiama Opera, si pone tra il sistema informativo della

fabbrica, ossia l’ERP, e il livello di produzione, ovvero i

CN e lemacchine. Il software si propone di raccogliere

tutti i dati dalle macchine, elaborarli in un unico si-

stema nevralgico che controlla tutta la fabbrica, dai

materiali alla manutenzione al personale. Opera per-

mette anche di monitorare il processo ed effettuare

delle modifiche direttamente sulla macchina, piutto-

sto che leggere solamente i dati. In più rispetto agli

altri software simili presenti sul mercato, Opera non

solo è in grado di raccogliere i dati dellemacchine, ma

genera anche un particolare algoritmo che consente

di creare della documentazione di controllo per veri-

ficare anche eventuali derive di processo della mac-

china, consentendo di capire se la macchina si sta per

rompere e agire direttamente sul CN. Avere quindi

tutte quelle informazioni che contribuiscono ad

avere la manutenzione predittiva. Ovvero, sulla base

di una serie di parametri rilevati su una macchina,

cogliere dei degradi che potrebbero indurre a un

malfunzionamento. Riusciamo inoltre anche a trac-

ciare l’utilizzo dei materiali per cui, se questi stanno

terminando a bordo macchina, il sistema è in grado

di mandare degli allarmi o di avvertire direttamente

l’operatore in modo che ci sia completa operatività e

il flusso non si interrompamai. Noi, a differenza degli

altri costruttori, abbiamo sviluppato un software che

dialoga direttamente conOpera, per fornire al cliente

un pacchetto ancora più completo”.

@lurossi_71

Operazione di cladding con macchina Laser Speeder.