PERSONAGGIO DEL MESE
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rmo
novembre/dicembre2017
arricchimento di prodotti, senza la creazione di un’a-
zienda dominante sulle altre. Questo ultimo modello
può presentare dei rischi di leadership, per questo
motivo ci stiamo dando una nuova organizzazione”.
EMO è stata anche la vetrina per delle novità tecnologiche
in Casa Sachman. Di cosa si tratta?
“Abbiamo presentato una tipologia di produzione
che prima non era presente nell’offerta Sachman:
il modello Frazer disponibile in due versioni, Frazer
Box e Frazer Open. Con questo modello presentiamo
una macchina in grado di eseguire sia operazioni di
tornitura sia di fresatura. La tavola ha la caratteri-
stica di avere anche l’opzione tornitura come pure
la testa prevede la possibilità di alloggiare dispositivi
appositi per la tornitura.
La versione Box è interamente cabinata ed è un
centro di lavoro molto flessibile, una macchina
ibrida tra fresatrice e centro di lavoro. Rispetto a
un centro di lavoro classico è molto più versatile.
La versione Open ha una cabina molto più aperta,
frontalmente si può equipaggiare la macchina a
seconda delle richieste del cliente finale. Quindi
è ancora più versatile. Sta avendo molto successo,
grazie alle prestazioni di lavoro davvero incredibili
che offre. Permette una consistente asportazione
di truciolo, è molto rigida e molto precisa. È una
macchina che va incontro soprattutto alle esigenze
dei settori della meccanica generale di precisione
e degli stampi. Ultima caratteristica, ma non meno
importante, è dotata di una testa estremamente
sono in grado di lavorare anche materiali quali i com-
positi, oppure l’ureol per i modelli. Le macchine SNK
hanno una gamma spostata tendenzialmente verso
una maggiore capacità di asportazione e si rivolgono
quindi ad una clientela spesso diversa da quella Jobs.
Questa collaborazione ci permette quindi di poter
disporre di un portafoglio di offerta che vede un ul-
teriore ampliamento di gamma, andando incontro
veramente a tutte le esigenze della clientela, e al con-
tempo di garantire un servizio di assistenza comune.
Ci entusiasma anche l’idea di collaborare con un’a-
zienda giapponese ed avere un proficuo scambio di
esperienze”.
Dottor Livelli, alla recente EMO il Gruppo FFG ha trasmesso
una immagine di solidità, numerosità di brand e ampiezza
di proposta. Quale è la filosofia alla base del Gruppo FFG
e della collaborazione tra le aziende?
“La traduzione letterale di Fair Friend Group è ‘Il
gruppo degli amici leali’: chi non ha questo spirito di
collaborazione all’interno del Gruppo è in qualche
modo fuori dalla filosofia voluta dal fondatore Jimmy
Chu. Questo sorprende perché se noi guardiamo i
principali Gruppi mondiali vediamo due modelli di
crescita. Il primo è una crescita per linee interne che
porta ad una omogeneità di prodotti e di cultura. Il
secondo modello di crescita è fatto attraverso l’ac-
quisizione di un’azienda sopra un’altra, che porta
ad un arricchimento di prodotti ed inevitabilmente
ad un soggetto che domina ed uno che soccombe.
Il modello seguito da FFG ha portato ad un enorme
Panoramica dello stand alla recente EMO con focus sull’area Jobs. Una lavorazione di peening effettuata in fiera sulla macchina eVer 7.