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PERSONAGGIO DEL MESE

18

rmo

novembre/dicembre2017

arricchimento di prodotti, senza la creazione di un’a-

zienda dominante sulle altre. Questo ultimo modello

può presentare dei rischi di leadership, per questo

motivo ci stiamo dando una nuova organizzazione”.

EMO è stata anche la vetrina per delle novità tecnologiche

in Casa Sachman. Di cosa si tratta?

“Abbiamo presentato una tipologia di produzione

che prima non era presente nell’offerta Sachman:

il modello Frazer disponibile in due versioni, Frazer

Box e Frazer Open. Con questo modello presentiamo

una macchina in grado di eseguire sia operazioni di

tornitura sia di fresatura. La tavola ha la caratteri-

stica di avere anche l’opzione tornitura come pure

la testa prevede la possibilità di alloggiare dispositivi

appositi per la tornitura.

La versione Box è interamente cabinata ed è un

centro di lavoro molto flessibile, una macchina

ibrida tra fresatrice e centro di lavoro. Rispetto a

un centro di lavoro classico è molto più versatile.

La versione Open ha una cabina molto più aperta,

frontalmente si può equipaggiare la macchina a

seconda delle richieste del cliente finale. Quindi

è ancora più versatile. Sta avendo molto successo,

grazie alle prestazioni di lavoro davvero incredibili

che offre. Permette una consistente asportazione

di truciolo, è molto rigida e molto precisa. È una

macchina che va incontro soprattutto alle esigenze

dei settori della meccanica generale di precisione

e degli stampi. Ultima caratteristica, ma non meno

importante, è dotata di una testa estremamente

sono in grado di lavorare anche materiali quali i com-

positi, oppure l’ureol per i modelli. Le macchine SNK

hanno una gamma spostata tendenzialmente verso

una maggiore capacità di asportazione e si rivolgono

quindi ad una clientela spesso diversa da quella Jobs.

Questa collaborazione ci permette quindi di poter

disporre di un portafoglio di offerta che vede un ul-

teriore ampliamento di gamma, andando incontro

veramente a tutte le esigenze della clientela, e al con-

tempo di garantire un servizio di assistenza comune.

Ci entusiasma anche l’idea di collaborare con un’a-

zienda giapponese ed avere un proficuo scambio di

esperienze”.

Dottor Livelli, alla recente EMO il Gruppo FFG ha trasmesso

una immagine di solidità, numerosità di brand e ampiezza

di proposta. Quale è la filosofia alla base del Gruppo FFG

e della collaborazione tra le aziende?

“La traduzione letterale di Fair Friend Group è ‘Il

gruppo degli amici leali’: chi non ha questo spirito di

collaborazione all’interno del Gruppo è in qualche

modo fuori dalla filosofia voluta dal fondatore Jimmy

Chu. Questo sorprende perché se noi guardiamo i

principali Gruppi mondiali vediamo due modelli di

crescita. Il primo è una crescita per linee interne che

porta ad una omogeneità di prodotti e di cultura. Il

secondo modello di crescita è fatto attraverso l’ac-

quisizione di un’azienda sopra un’altra, che porta

ad un arricchimento di prodotti ed inevitabilmente

ad un soggetto che domina ed uno che soccombe.

Il modello seguito da FFG ha portato ad un enorme

Panoramica dello stand alla recente EMO con focus sull’area Jobs. Una lavorazione di peening effettuata in fiera sulla macchina eVer 7.