FOCUS
USA
neva le competenze. Le aziende tendono quindi sem-
pre più a comprare non solo la macchina, ma il servizio
chiavi in mano, completo del supporto tecnologico ne-
cessario al lancio e allo sviluppo di nuovi progetti. Ad-
dirittura, molto spesso riceviamo richieste di training al
personale per macchine installate anche già da molti
anni”. Questo porta ovviamente vantaggio al fornitore
stesso, che nel momento in cui è in grado di offrire ai
clienti un servizio di assistenza e supporto tecnologico,
accresce grazie all’esperienza sul campo il proprio stesso
know-how applicativo.
Tecnologia robusta e soluzioni.
Tagarelli rileva
quindi una significativa differenza tra mercato euro-
peo e americano nelle aspettative tecnologiche sui
macchinari: “In confronto all’Europa, lo dico natural-
mente in linea generale facendo salve molte realtà
avanzate presenti, il livello tecnologico delle lavora-
zioni meccaniche negli Stati Uniti è inferiore, oserei
dire una generazione indietro rispetto a noi. Nelle
aspettative che hanno sulle macchine utensili, tutto
ciò che è elettronica e assistenza alla programma-
zione, quella che noi chiamiamo Industria 4.0, per loro
quasi non esiste. Le aziende qui hanno una velocità
di aggiornamento inferiore, mentre in Italia siamo
più inventori e sperimentatori, tesi sempre a inserire
l’ultima novità tralasciando magari di contro l’aspetto
della standardizzazione”.
Quello che il mercato industriale americano chiede sono
infatti macchine robuste, che asportano il materiale in
maniera affidabile. Questo consente a Breton di con-
centrarsi meno sull’ultima novità nel controllo o nella
sensorizzazione spinta della macchina, lavorando più
sull’affidabilità, che si accompagna in maniera naturale
alla minore complessità. Molto diverso è quindi anche
l’approccio culturale, che Tagarelli indica coinvolgere
anche i diversi sistemi scolastici americano e italiano.
Il modello americano privilegia infatti lo studio di casi-
stiche operative immediatamente spendibili rispetto al
mero studio teorico. Il modello italiano invece prevede
una maggiore astrazione dalla realtà e prevede un forte
training sulle metodologie di problem solving.
“Questa è una peculiarità di noi italiani che ci fa molto
apprezzare, sul mercato americano e nel mondo -
spiega Tagarelli - in quanto ci permette di affrontare
con apparente facilità problemi che ad altri sembrano
di difficile soluzione”.
Un pregio che si riflette nella qualità stessa del prodotto
italiano, e in quello Breton nello specifico, che non solo
offre qualità superiore, per lavorazioni, componenti e
assemblaggio, ma che è accompagnato da una note-
vole personalizzazione, in virtù della capacità di essere
vicini ai clienti nell’ascolto dei loro problemi, trovando
rapidamente soluzioni. Flessibilità e adattabilità ren-
dono così vincenti le macchine italiane nel confronto
con soluzioni di pari livello tecnologico di competitor
globali, come giapponesi e tedeschi, che a differenza
nostra faticano molto a uscire dagli standard.
Un futuro in crescita.
Per il futuro, Breton prevede
quindi una forte e continua espansione sul mercato
americano, in virtù sia della vastità del territorio, sia della
solida tradizione di lavorazioni meccaniche presente e
dei settori in cui l’azienda ha deciso di concentrarsi, ae-
rospace in primo luogo, dal momento che americana è
la maggior parte delle grandi industrie di progettazione
che lavora nel comparto. “In quest’ottica – rinforza il
concetto Tagarelli - la direzione in cui stiamo incana-
lando il rinnovamento della nostra gamma di macchine
segue in particolar modo le esigenze del mercato ae-
rospaziale, sia in termini dimensionali sia per quanto
concerne le precisioni. Stiamo inoltre rafforzando ulte-
riormente la nostra rete vendita in America, puntando
molto alla formazione tecnica, al coinvolgimento e alla
motivazione di tutte le persone che lavorano per noi,
siano esse personale diretto Breton o meno”.
A questo scopo, l’azienda ha impostato un appunta-
mento fisso annuale, un forum che riunisce tutti i par-
tecipanti alla rete vendita Breton negli USA, e che si
tiene ogni anno nella sede di Sarasota. Tenutosi per la
prima volta quest’anno, l’evento ha offerto una setti-
mana di aggiornamenti tecnici per tutti i ‘local-dealer’
dell’azienda negli Stati Uniti, recependo inoltre le loro
richieste e dando loro la possibilità di approfondire
maggiormente gli aspetti tecnici delle macchine, in
modo che siano ancora più preparati a presentare i van-
taggi del prodotto Breton rispetto alla concorrenza. L’i-
niziativa è inoltre volta a creare senso di appartenenza
e spirito di squadra (già molto alti), fondamentali per
stimolare lo scambio di informazioni raccolte dalla rete
vendita sul territorio americano, relativamente a nuove
esigenze e trend tra le aziende, in base ai quali conti-
nuare a sviluppare le macchine per rispondere sempre
meglio alle esigenze dell’industria statunitense.
@marcocyn
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rmo
ottobre 2017
La sede di Detroit è la seconda impiantata da Breton USA negli Stati Uniti
affiancatasi alla storica filiale di Sarasota, in Florida.