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rmo

ottobre 2017

dalle prime installazioni hanno fatto quindi crescere le

richieste per nuovi impianti, portando alla decisione,

come abbiamo visto, di aprire nel 2004 Breton USA, una

realtà propria con personale tecnico interno per assi-

stere in maniera più adeguata i clienti americani.

Negli anni l’ampliamento di gamma, la precisione e

l’accuratezza offerte hanno consentito all’azienda di

avviare una decisa fase di sviluppo. Il settore aerospace

è diventato ben presto decisivo, trattandosi di un mer-

cato ricco e caratterizzato da richieste ed esigenze ele-

vate, in linea con il livello qualitativo e tecnologico delle

macchine Breton. “Grazie al nostro background nella la-

vorazione della pietra - racconta Luca Tagarelli, respon-

sabile marketing operativo in Breton - quando l’azienda

cominciò a sviluppare macchine per la lavorazione dei

metalli puntò da subito su soluzioni molto innovative

e complesse, orientandosi su mercati di nicchia dalle ri-

chieste particolari e sulla personalizzazione spinta degli

impianti. Oggi il mercato aerospace è cresciuto moltis-

simo, e nel fatturato globale di Breton machine tools

vale circa il 70%, arrivando all’80% nel mercato USA,

tra installato e nuove richieste. Di contro il settore degli

stampi, molto forte in Europa, in America ha subito un

rallentamento, a seguito della crisi del comparto ameri-

cano dell’auto. Stampi e automotive fanno insieme circa

il restante 30% del nostro fatturato globale”.

Know-how tecnico e servizio.

A differenza di altre

strutture Breton nel mondo, l’azienda in America ha

creato una sede propria, con personale interno che

offre un servizio di vendita macchine, ricambi, una hot

line e supporto tecnico ‘in situ’, per rispondere alle cre-

scenti richieste di intervento anche in 24 ore. “Crediamo

moltissimo nel mercato americano, per la sua vastità e

per le opportunità che offre - spiega il responsabile

marketing -. Tra Sarasota e Detroit abbiamo strutture

per circa 1.800 m2 coperti, e il parco macchine instal-

lato è di 53 impianti, tra USA e Canada”. La struttura

conta circa 25 dipendenti, tra cui 10 tecnici fissi formati

in Breton ma ‘USA resident’, fattore molto apprezzato

dai clienti americani. L’azienda ha quindi cinque Service

Point posizionati sul territorio, formati da Breton con

un training specifico e aggiornati ogni anno sulle ultime

novità, e una rete di rivenditori selezionati in tutto il

Paese per garantire con maggiore capillarità il service

tecnico ai clienti.

Un responsabile area residente in Italia coordina tutta

la struttura di vendita, mantenendo i contatti di alline-

amento tecnico e commerciale tra Italia e Stati Uniti. A

completare la copertura del vasto territorio vi è quindi

una serie di agenti pluri-mandatari, supervisionati da

una persona di fiducia a Detroit, incaricata anche di te-

nere contatti più diretti con le industrie circostanti.

“Il supporto tecnico che offriamo non si limita al service

in caso di guasto o rottura e alle manutenzioni preven-

tive - prosegue Tagarelli - ai clienti americani offriamo

anche assistenza per esigenze più tecniche, come para-

metri di lavorazione o problemi su particolari esigenze

produttive nuove da affrontare. In America, infatti, so-

prattutto tra le grandi realtà, le aziende hanno un po’

perduto il loro know-how interno, spesso per un tardivo

rinnovo del personale in seguito all’uscita di chi dete-

Luca Tagarelli, responsabile marketing operativo in Breton.

Breton USA dispone di personale interno che offre vari servizi fra cui vendita macchine, ricambi, e una hot line per il supporto tecnico.