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ottobre 2017
INCHIESTA
di Attilio Alessandri
Allianz Risk Barometer 2017 indica i principali rischi temuti dalle aziende. Qui di seguito
i motivi primari, anche per il mercato manifatturiero, del sesto sondaggio realizzato da
Allianz Global Corporate & SpecialtyL’
interruzione delle attività continua a rimanere
uno dei rischi principali per le imprese, poiché
emergono nuove cause di danni immateriali. Le aziende
temono molto l’impatto che il crescente protezionismo
e altri potenziali shock potrebbero avere sui mercati. I
rischi informatici salgono al secondo posto nelle Ameri-
che e in Europa, mentre a livello globale si posizionano
tra i tre rischi principali, a causa delle conseguenze degli
attacchi indiretti, delle modifiche normative e degli
errori tecnici e umani nell’ambiente di produzione in-
formatica. In Italia si posizionano al quarto posto. Le
catastrofi naturali, invece, si classificano al terzo posto
in Italia, probabilmente a causa dei terremoti del 2016.
I rischi più temuti.
A livello globale le aziende temono
sempre più l’imprevedibilità del contesto economico,
laddove i mercati sono volatili e crescono i rischi politici
come il protezionismo o il terrorismo. Altre preoccupa-
zioni crescenti riguardano le nuove tecnologie e i rischi
informatici, ma anche le catastrofi naturali. Tuttavia, a
preoccupare maggiormente le aziende rimangono le
perdite dovute a interruzione delle attività. Sono questi
i risultati dell’Allianz Risk Barometer, il sesto sondaggio
Quali
rischi
per il
manifatturiero
annuale realizzato da Allianz Global Corporate & Spe-
cialty (Agcs) che analizza i rischi aziendali a livello mon-
diale, ma anche per area, Paese, settore e dimensione di
attività. Anche in Italia i principali rischi più temuti dalle
aziende sono dovuti alle interruzioni di attività (36%) e ai
cambiamenti nei mercati (30%), mentre, diversamente,
al terzo posto rientrano le catastrofi naturali (25%). Con
il 23% seguono, a pari merito, i rischi informatici e i ti-
mori dei cambiamenti nello scenario macro economico.
L’interruzione delle attività (business interruption) ri-
mane il rischio principale per il quinto anno consecu-
tivo (37%delle risposte a livello globale e 36% in Italia),
soprattutto perché può provocare perdite di reddito
significative, ma anche perché emergono nuove cause
scatenanti, quali i danni immateriali o i rischi intangi-
bili, come gli attacchi informatici e l’interruzione delle
attività dovuta a instabilità politiche, scioperi o attacchi
terroristici. Questa tendenza è guidata in parte dalla
crescita dell’Internet delle cose (Internet of Things, IoT)
e dalla sempre maggiore inter-connettività delle mac-
chine, delle aziende e delle loro supply chain, che può
facilmente moltiplicare le perdite in caso di incidente.
Le aziende si trovano anche di fronte a potenziali per-