Table of Contents Table of Contents
Previous Page  99 / 134 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 99 / 134 Next Page
Page Background

99

rmo

settembre 2017

Nei laboratori CSI si svolgono centinaia di crash test dedicati alla sicurezza.

mia sempre superiore fino alla totale autonomia, pur

richiedendo la presenza del guidatore pronto a inter-

venire in caso di necessità. I livelli di guida autonoma di

un veicolo riconosciuti in letteratura sono al momento

5 (classificazione definita dalla SAE - Society of Auto-

mobile Engineers). A oggi, la quasi totalità dei veicoli

in circolazione si assesta su livelli di automazione com-

presi tra 0 e 2 (il livello 2 è definito di ‘parziale auto-

mazione’), in cui i sistemi si limitano a supportare il

guidatore senza sostituirlo, ma la direzione è quella di

creare funzioni Adas sempre maggiori e più integrate;

sono inoltre allo studio sistemi in grado di stabilire un

dialogo sempre maggiore vehicle-to-vehicle e vehicle-

to-infrastructure. Dal 2020 potrebbero già circolare dei

veicoli che svolgono mansioni di alta automazione, con

il guidatore che è presente nell’auto ma può occuparsi

di altre attività (livello 4) e in futuro circoleranno infine

mezzi di trasporto completamente autonomi per cui i

sistemi di guida automatica saranno in grado di sosti-

tuire l’uomo in tutti i comandi necessari per condurre

il veicolo (livello 5).

Integrazione tecnologica.

“Il grado di complessità

di questi sistemi è particolarmente elevato e richiede

la sinergia di moltissimi fattori per evitare le potenziali

criticità - sottolinea FaustoMozzarelli, direttore della Au-

tomotive Business Unit di CSI - CSI dialoga con i diversi

attori coinvolti nello sviluppo verso la guida autonoma,

per poter prendere in considerazione tutti gli elementi

necessari a garantire la sicurezza. L’automazione, in-

fatti, mette in gioco nuovi fattori da valutare, come ad

esempio l’integrazione di diverse tecnologie di sensori,

la connettività tra veicoli e infrastrutture e la cyber-secu-

rity (occorre evitare che hacker esterni possano violare il

software e prendere possesso del veicolo). Benché i vei-

coli a guida autonoma siano un’importante opportunità

per garantire unmaggiore livello di sicurezza sulle strade,

per quanto ancora abbastanza remota, è fondamentale

considerare tutti gli scenari possibili per garantire la mas-

sima robustezza delle prestazioni”.

tocolli volontari come Euro Ncap che, in base all’Etsec

PIN Report, hanno contribuito a salvare in questi ultimi

vent’anni oltre 78.000 vite.

L’obiettivo di sicurezza è legato anche a un indirizzo po-

litico: la Commissione Europea sta comunicando diverse

direttive, tra cui il piano ‘L’Europa in movimento’, per

migliorare la sicurezza stradale anche attraverso l’inno-

vazione tecnologica e l’automazione. Scopo finale quello

di dimezzare gli incidenti stradali in Europa entro il 2020,

passando dai 31 mila del 2010 a 15.000.

Nel campo della sicurezza passiva, i sistemi sono sempre

più efficienti e numerosi. Così come le verifiche: si pensi

che nei laboratori CSI, i crash test svolti per lo sviluppo

di un nuovo modello di auto sono in media prossimi al

centinaio. Ma per aumentare ulteriormente la sicurezza

degli occupanti del veicolo e dei pedoni si è reso anche

necessario ridurre gli effetti delle distrazioni di chi è al

volante, attraverso i sistemi Adas che, secondo alcune

ipotesi, dovrebbero comportare una riduzione degli in-

cidenti, entro il 2020, compresa tra l’11,6% e il 45,4%.

CSI, in quanto laboratorio accreditato da Euro Ncap, ha

un ruolo attivo nell’evoluzione dei protocolli (che si rin-

novano ogni due anni). La fase di definizione dei requisiti

per il protocollo successivo inizia in anticipo: mentre sono

già in opera i test che verranno attivati sul protocollo

2018 (ad esempio il test per il riconoscimento dei ciclisti

e dei pedoni in ambiente diurno e notturno), sono in di-

scussione le linee guida per il quinquennio 2020-25, pro-

iettate verso un grado sempremaggiore di automazione.

Verso la totale autonomia.

La prima evoluzione

fondamentale, già presa in considerazione dai test CSI,

è la capacità dell’auto di riconoscere la tridimensiona-

lità degli altri veicoli presenti sulla strada, favorendo il

mutuo riconoscimento nel caso di traiettorie relative

qualsiasi ( incroci, sorpassi ecc.) e non solo in caso di

veicoli che marciano su traiettorie parallele (classico

scenario di frenata in colonna): lo sviluppo dei relativi

sistemi permetterà all’auto di eseguire progressiva-

mente nei prossimi anni manovre con livelli di autono-