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settembre 2017
Nei laboratori CSI si svolgono centinaia di crash test dedicati alla sicurezza.
mia sempre superiore fino alla totale autonomia, pur
richiedendo la presenza del guidatore pronto a inter-
venire in caso di necessità. I livelli di guida autonoma di
un veicolo riconosciuti in letteratura sono al momento
5 (classificazione definita dalla SAE - Society of Auto-
mobile Engineers). A oggi, la quasi totalità dei veicoli
in circolazione si assesta su livelli di automazione com-
presi tra 0 e 2 (il livello 2 è definito di ‘parziale auto-
mazione’), in cui i sistemi si limitano a supportare il
guidatore senza sostituirlo, ma la direzione è quella di
creare funzioni Adas sempre maggiori e più integrate;
sono inoltre allo studio sistemi in grado di stabilire un
dialogo sempre maggiore vehicle-to-vehicle e vehicle-
to-infrastructure. Dal 2020 potrebbero già circolare dei
veicoli che svolgono mansioni di alta automazione, con
il guidatore che è presente nell’auto ma può occuparsi
di altre attività (livello 4) e in futuro circoleranno infine
mezzi di trasporto completamente autonomi per cui i
sistemi di guida automatica saranno in grado di sosti-
tuire l’uomo in tutti i comandi necessari per condurre
il veicolo (livello 5).
Integrazione tecnologica.
“Il grado di complessità
di questi sistemi è particolarmente elevato e richiede
la sinergia di moltissimi fattori per evitare le potenziali
criticità - sottolinea FaustoMozzarelli, direttore della Au-
tomotive Business Unit di CSI - CSI dialoga con i diversi
attori coinvolti nello sviluppo verso la guida autonoma,
per poter prendere in considerazione tutti gli elementi
necessari a garantire la sicurezza. L’automazione, in-
fatti, mette in gioco nuovi fattori da valutare, come ad
esempio l’integrazione di diverse tecnologie di sensori,
la connettività tra veicoli e infrastrutture e la cyber-secu-
rity (occorre evitare che hacker esterni possano violare il
software e prendere possesso del veicolo). Benché i vei-
coli a guida autonoma siano un’importante opportunità
per garantire unmaggiore livello di sicurezza sulle strade,
per quanto ancora abbastanza remota, è fondamentale
considerare tutti gli scenari possibili per garantire la mas-
sima robustezza delle prestazioni”.
tocolli volontari come Euro Ncap che, in base all’Etsec
PIN Report, hanno contribuito a salvare in questi ultimi
vent’anni oltre 78.000 vite.
L’obiettivo di sicurezza è legato anche a un indirizzo po-
litico: la Commissione Europea sta comunicando diverse
direttive, tra cui il piano ‘L’Europa in movimento’, per
migliorare la sicurezza stradale anche attraverso l’inno-
vazione tecnologica e l’automazione. Scopo finale quello
di dimezzare gli incidenti stradali in Europa entro il 2020,
passando dai 31 mila del 2010 a 15.000.
Nel campo della sicurezza passiva, i sistemi sono sempre
più efficienti e numerosi. Così come le verifiche: si pensi
che nei laboratori CSI, i crash test svolti per lo sviluppo
di un nuovo modello di auto sono in media prossimi al
centinaio. Ma per aumentare ulteriormente la sicurezza
degli occupanti del veicolo e dei pedoni si è reso anche
necessario ridurre gli effetti delle distrazioni di chi è al
volante, attraverso i sistemi Adas che, secondo alcune
ipotesi, dovrebbero comportare una riduzione degli in-
cidenti, entro il 2020, compresa tra l’11,6% e il 45,4%.
CSI, in quanto laboratorio accreditato da Euro Ncap, ha
un ruolo attivo nell’evoluzione dei protocolli (che si rin-
novano ogni due anni). La fase di definizione dei requisiti
per il protocollo successivo inizia in anticipo: mentre sono
già in opera i test che verranno attivati sul protocollo
2018 (ad esempio il test per il riconoscimento dei ciclisti
e dei pedoni in ambiente diurno e notturno), sono in di-
scussione le linee guida per il quinquennio 2020-25, pro-
iettate verso un grado sempremaggiore di automazione.
Verso la totale autonomia.
La prima evoluzione
fondamentale, già presa in considerazione dai test CSI,
è la capacità dell’auto di riconoscere la tridimensiona-
lità degli altri veicoli presenti sulla strada, favorendo il
mutuo riconoscimento nel caso di traiettorie relative
qualsiasi ( incroci, sorpassi ecc.) e non solo in caso di
veicoli che marciano su traiettorie parallele (classico
scenario di frenata in colonna): lo sviluppo dei relativi
sistemi permetterà all’auto di eseguire progressiva-
mente nei prossimi anni manovre con livelli di autono-