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rmo

maggio 2017

Michele Viscardi

Ancora studente, arriva in Cosberg per sviluppare

una nuova tecnologia e - da allora - è in azienda in modo continuativo,

con esperienze formative e proposte innovative in vari reparti: produzione,

ufficio tecnico, R&S, commerciale. Nel 2005 costituisce la MoxMec Srl, che

commercializza moduli per meccatronica, di cui è amministratore delegato.

Nel 2011 nominato gerente di Cosberg France; inizia a coordinare filiali e

consociate del Gruppo. Nel 2014 entra nel CdA di Cosberg SpA, come business

development director, con l’obiettivo di ampliare mercati e soluzioni innovative.

zione. Ma ancora, si dovranno ridurre i tempi

di installazione e avviamento presso il cliente. E

per rispondere alle nuove esigenze di mercato,

bisogna pensare a integrare l’impianto con ser-

vizi a valore aggiunto: monitoraggio remoto,

manutenzione predittiva. Non sono esclusi

nuovi modelli di business, rivedendo il rapporto

cliente-fornitore. L’Italia, nel panorama euro-

peo, ricopre un ruolo di primo livello. Sappiamo

infatti che è il secondo Paese manifatturiero,

dietro alla Germania. Vanno evidenziati due

aspetti, a mio avviso. Da un lato le aziende ita-

liane sono delle PMI, quindi pagano in termini

di carenza strutturale; e Aidam, per il ruolo che

le compete, potrebbe essere di supporto, con

strategie chiare ed efficaci. Dall’altro lato, le

aziende italiane sono ai vertici per quanto ri-

guarda dinamismo, creatività e tecnologia. E

ciò significa, in sostanza, che qui da noi esiste

oggi, le oltre 65 aziende associate forniscono

soluzioni produttive ad alta tecnologia e ser-

vizi pratici di interesse comune creando sinergie

con i poli di ricerca e di sviluppo culturale del

settore.

Presidente, è fresco di nomina alla guida di Aidam.

Che effetto le fa?

“Ovviamente sono onorato per la fiducia che mi

è stata data e intendo ripagarla con idee chiare,

concretezza e determinazione. Aidam deve -

sempre più - acquisire forza ed essere presente

in tutte quelle situazioni in cui si discute, e si

decide, in merito al futuro delle nostre aziende.

E quindi, proprio per tutto ciò, sento la respon-

sabilità del nuovo ruolo, nonché gli stimoli a

dare un contributo il più possibile innovativo e

innovatore”.

Dal suo osservatorio, il mercato dell’assemblaggio

e della meccatronica in Italia, e allargando i confini,

anche in Europa, oggi come si presenta? E quali trend,

nelle vostre analisi, dovrebbe avere?

“C’è la tendenza a tornare a produrre in Europa,

e questo è un segnale chiaro del fatto che la ri-

chiesta andrà crescendo. È poi vero che l’intero

mercato del manifatturiero, e quindi dell’assem-

blaggio, sta cambiando radicalmente: lotti sem-

pre più piccoli e personalizzati, anche a causa di

un più breve ciclo di vita dei prodotti. Le aziende

che producono in serie richiedono quindi sistemi

flessibili, riconfigurabili e intelligenti.

In questo contesto, i fornitori di tecnologia e

di impianti, come gli associati Aidam, devono

fare un ulteriore ‘salto’: pensare innanzitutto

a cogliere le opportunità di Industria 4.0, sia

nell’innovazione di prodotto che di gestione

dell’azienda.

Le macchine di assemblaggio dovranno combi-

nare alte prestazioni e rapido cambio produ-